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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Orsi, Paolo: Di una anonima città siculo-greca: a Monte S. Mauro presso Caltagirone
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0416
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DI DNA ANONIMA CITTÀ SICDLO-GRECA ECC.

792

nè dall'esame di esso ci è dato stabilire in modo pe-
rentorio, se appartenesse alla decorazione plastica del
frontone e degli acroteri, ovvero sia a figure distri-
buite dentro la cella od all'esterno di essa.

Anche attorno al nuovo tempio arcaico di Gela
io ho rinvenuti molti miseri avanzi plastici in creta,
che a suo tempo pubblicherò ; alcuni di essi è accer-
tato che appartenevano ad alto rilievi frontonali (No-
tizie, 1907, pag. 39) ; appena tracce di figure coro-

marmi, quasi ogni tempio arcaico, come in Etruria
aveva la sua decorazione figurale in argilla (').

Il pezzo principe da me ricuperato è una doppia
ala arricciata di un grande « Flugelgestalt » ; la
tav. VII, fig. 2, ci mostra questo ragguardevole pezzo,
senza rilievo plastico o graffito, a colori rosso e bruno
che misura cm. 29 in alt., e cm. 23 V* in largh., non
che cm. 22 V2 in spessore; le remiganti sono dipinte,
alternati; il pezzo è cavo, ma a spesse pareti. È per-

Fig. 51.

plastiche si ebbero anche all'Olympieion di Siracusa
(op. cit., col. 28). Ma in complesso è a deplorare, che
i vecchi esploratori dei templi abbiano tenuto in non
cale tutti i frammenti minori, che non vennero pub-
blicati, e forse nemmeno raccolti. Appena coi recenti
e severi metodi di esplorazione nulla si è negletto,
fossero anche bricciole in apparenza inconcludenti ; e
ne abbiamo un saggio nel magistrale lavoro del com-
pianto Furtwàngler sul tempio di Aphaia in Egina,
nel quale egli si è valso di centinaia di frammenti
che erano abbandonati nei magazzini della Glipto-
teca. Cito ancora le sorprendenti rivelazioni sulla co-
roplastica templare, forniteci dai recenti scavi del
tempio di Thermos ('); per concludere, che, se ovunque
e da tutti si fosse usato in passato scrupolosa dili-
genza, saremmo arrivati alla constatazione, che anche
nella Magna Grecia e nella Sicilia, regioni prive di

(l) Kaverau et Sotiriades in Alte Denkmuler, voi. II, Heft
V, 1902-08, tav?. 49-53.

fettamente superfluo indagare, se le due ali apparte*
nessero ad una Sfinge, ad una Arpia o Sirena piut-
tosto che ad un Grifone; per quest'ultimo avremmo
una testimonianza marmorea nel tempio di Egina.

Il frammentino, fig. 51, riproduce il fianco di un
ginocchio, poco più grande del vero, con una porzione
del polpaccio e col tendine sotteso. È di valore deci-
sivo il sapere che questo avanzo plastico non è a tutto

(') A conclusioni opposto crede di essere arrivato il Deonna,
Les statues de terrecuite en Grece (Atliènes, 1906), p. 34 e sgg.;
Idem, Les statues de terrecuite dans Vanliquité (Paris, 1907),
p. 44. Ma la sua tesi è discutibile, e gli avanzi coroplastici
di Gela provano precisamente il contrario. Il Rizzo, Tempietto
fittile di Nevai (in Bull. Comm. Arch. Com. 1910/11), pag. 65
e seg. nega recisamente che Damofilo e Gorgaso sieno sice-
lioti, contro il parere unanime di tutti gli studiosi precedenti.
E nega quindi le conclusioni che da questa premessa se ne
trassero per la plastica templare arcaica siceliota. Discuterò
questa grave tesi quando mi occuperò del nuovo tempio arcaico
di Gela, e dei frammenii di grandi t. c. figurale, che esso ci
ha dato, alcune delle quali sembrano proprio appartenere ad
una composizione frontonale.
 
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