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299

frammento di rilievo in argento del museo civico di bologna

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una certa avvincente timidezza, per cui una corrente
di simpatia facile ed allettatrice si espande dal mo-
numento e fa suscitare l'ammirazione in chi lo osserva.
Nella nostra lamina, invece, la composizione è più
fredda rispetto all'osservatore.

Non un unico legame l'avvince, bensì essa com-
posizione è spezzata in varie parti e, quanto più vi-
vido è il rapporto in ciascuna di queste parti, tanto
più manca la coordinazione e la unicità nel complesso
delle parti stesse, di modo che il monumento manda
a noi una voce più fievole e più lontana.

Un esempio anteriore di una composizione, in cui
varie figure sono aggruppate tra di loro a colloquio,
ci è offerto appunto dal bel rilievo di Xenokrateia,
che più sopra ho citato. Anche qui, nella composi-
zione, si avvertono tre gruppi di persone a collo-
quio: Xenokrateia e Cefiso, Rhapso ed una Ninfa,

Ilizia e la seconda Ninfa. Identità di concetto si può
scorgere e nel rilievo votivo e nella lamina argentea.
Ma dal confronto tra i due monumenti meglio scatu-
risce il carattere di compostezza, di timida modestia,
ma pur affascinatrice, del rilievo attico, di spigliata e
ricercata disinvoltura nella lamina argentea.

La quale è adunque un prodotto ellenistico-ro-
mano, ma presenta le medesime qualità che recen-
temente (') sono state espresse e riconosciute come
proprie della toreutica della Grecia continentale in
confronto della toreutica alessandrina (Boscoreale, Hil-
desheim), cioè: tecnica semplice, decorazione sobria,
contenuto religioso od eroico.

Pericle Ducati.

(') Arvanitopullos in Athenische Mitteilungen, 1912, p. 112
e segg.
 
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