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LA NECROPOLI SICULA DI M. DESSUERI

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un magnifico sbarramento naturale, che con lo stretto
passo servì fin ieri ai malviventi come punto tipico
per le aggressioni ai carrettieri costretti a transitarlo.
Il nome di Fastuccheria, o Pastuchiera, frequentis-
simo in molti altri luoghi dell'isola, deriva dalla
quantità di pistacchi che vi allignano e danno il
prezioso frutto. I due disegni a tav. XVI porgono
due dettagli delle singolari roccie coi sepolcri in esse
aperti, che sembrano spiare il viandante nella deserta
contrada. È in queste roccie più scoperte, aspre e
vistose, che i Siculi scavarono in gran numero (alcune
centinaia) le loro celle funebri, alla cui esplorazione
attese il sig. R. Carta nel maggio del 1903. Io ne
riproduco qui, con sobrii commenti e schiarimenti, il
diario, prendendo le mosse dalla Pastuccheria supe-
riore, fra la ruotabile e la vetta del Dessueri.

Sep. 1. Piccola cella con due scheletri di adulti,
accompagnati da rottami di due boccali cuoriformi,
uno dei quali decorato a palmette o flabelli a stralu-
cido rosso (tipo fig. D. 58), e da una scodella a calotta.

Sep. 2. Idem, diam. m. 1,40; conteneva tre sche-
letri ad arti ripiegati, coi crani appoggiati alla parete
di sfondo, disposizione notata in gran parte dei se-
polcri. Presso il costato dello scheletro centrale fu
raccolto il rasojo in bronzo, lungi).-cm. 11, dato a
fig. D. 23.

Sep. 3. Simile al precedente, con un unico nudo
scheletro, il quale occupava colle gambe piegate il
centro della cameretta da destra a sinistra di chi entra.

Sep. 4. Analogo al precedente, con tre scheletri di-
sposti in modo che i piedi si affacciavano all'ingresso.
Attorno ai crani erano stati disposti due dei consueti
boccali a stralucido, grandi ma disfatti dall'umido;
una olla globare con breve collarino e quattro ansette
(tipo fig. D. 41), alta cm. 11; infine un bicchiere,
chiamiamolo così, biconico, di pessima fattura (fig. D.,
48), alto cm. 18.

Sep. 5. Racchiudeva 7 scheletri a gambe piegate,
accompagnati da poco vasellame, e precisamente: una
olletta quadriansata identica a quella del sepolcro pre-
cedente; una scodella a perfetta calotta, diam. cm. 8;
un bicchiere alto cm. 6, identico a quello riprodotto
a fig. P. 87 ; infine i rottami di un grande boccale
a stralucido rosso.

Sep. 6. Celletta con due scheletri ripiegati, i crani
a sinistra dell'ingresso, ma senza oggetti di sorta.

Sep. 7. Grande cella elittica (m. 1,88X 1,70)
rimaneggiata, con ossa in disordine, ma senza cocci.

Sep. 8. Minuscola cellula elittica (cm. 84X68),
senza traccia di ossa, forse perchè infatili e quindi
consunte, ed il gambo tubiforme di un unico vaso.

Sepp. 9-10. Nel primo, di media grandezza, tracce
di più scheletri sconvolti; nel secondo, piccolo, un
unico scheletro, adagiato piegato attraverso l'ingresso.

Sep. 11. Racchiudeva due scheletri; presso uno
dei crani l'olla o pignatta sferoide alta cm. 12, ana-
loga a quella data a fig. P. 70, ed un rozzo co-
perchio.

Fig. XXVII.

Sep. 12. Cella piccola ed irregolare con due sche-
letri e rottami fittili pertinenti ad una olletta qua-
driansata, e ad un grande boccale con versatojo a
filtro (tipo fig. D. 55), nonché parecchi altri cocci.

Sep. 13. Completamente negativo.

Sep. 11. Cella di media grandezza, con due sche-
letri dai piedi vòlti all'ingresso, ed accompagnati da
quattro dei consueti boccali a stralucido, e da una
ci otoletta rustica.

Sep. 15. Racchiudeva quattro scheletri; del corredo
vascolare non era superstite che la metà di un rustico
scodellone.

Sep. 16. Di forma rarissima a Dessueri, cioè for-
mato di due celle successive la cui planimetria vedesi
alla figura XXVII. A mio avviso, la compagine poco
resistente della roccia è stato l'unico ostacolo alla
 
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