Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
469 IL SEPOLCRETO VISEN

dalla splendida fibula Castellani ad ossatura di ar-
gento con trina e bottoncini laterali in oro ('). Il rive-
stimento trinato è sulla nostra composto da un tri-
plice filo di elettro a stretta ondulazione, alternato
con quattro fasce di filo liscio più grosso; e i bottoni
laterali, pure di basso elettro, hanno l'orlo rilevato e
un piccolo picciuolo nel mezzo.

Notevoli sono anche i 4 anelli a verghetta rotonda
piena di alta lega di elettro usciti dalla tomba 10,
(cfr. sopra detta tomba n. 2), e simili in tutto a
quelli d'oro già considerati.

Anche i materiali di solo argento non sono copiosi,
nè in buono stato di conservazione; ma in compenso
comprendono un oggetto assolutamente nuovo, e degno
perciò di speciale esame.

Tale oggetto è la piccola bulla della tomba 10,
n. l-b (fig. 37), composta di un disco di resistente
lamina argentea con prolungamento superiore per for-
mare il tubetto di presa, e di un uguale cristallo di-
scoide di quarzo, a sezione piana dalla parte fissata
in origine forse con una speciale resina sulla lamina
di sostegno, e leggermente convesso all'esterno. La
convessità sale ad un massimo di quattro millimetri
di spessore al centro per discendere nella periferia ap-
pena ad uno. Dalla direzione di alcune sottili scal-
fitture che si notano sulla superficie del cristallo, si
può desumere che la tecnica usata per ridurre a questa
forma una materia così dura, non dovette essere molto
dissimile da quella dei moderni gioiellieri che adope-
rano la polvere di diamante : un sasso di serpentino o
di altra roccia durissima e un pò di sabbia silicea
spalmata sopra con acqua, consentirono all'oscuro ar-
tefice di quell'età lontana di levigarlo in modo così
sorprendente. La parte convessa esibisce le scalfitture
prodotte da una tale lavorazione, distribuite a raggiera,
e mostra così che il cristallo veniva girato continua-
mente fra le dita nell'atto di strofinarlo sulla sabbia
bagnata. Data poi la sua sottigliezza in rapporto a
tale metodo manuale, si spiega anche come non si
potessero evitare alcune lievi imperfezioni di curva-
tura sulla parte convessa, nonché il distacco di qualche
scheggiolina intorno all'orlo.

Oltre allo scopo ornamentale, è possibile che avesse
anche carattere religioso : io sarei inclinato a credere

) DELLE « BUCACCE » 470

che potesse avere riscontro ideologico nelle bulle d'oro
ornate — come si è visto — di simboli solari e nel
pendaglio aureo con astro sferico nel mezzo sormon-
tato da una mezza l'una d'ambra, della stessa tomba,
in quantochè il terso cristallo sovrapposto alla lamina
d'argento poteva appunto simboleggiare l'astro del
giorno e la vivida luce che da esso emana.

L'appendice della lamina è accartocciato in avanti,
e forma un tubetto di presa con ingrossamento nel
mezzo, del tipo di certi speciali e antichissimi grani
da collana in argento rappresentati anche in queste
tombe visentine (cfr. fig. 25), ma in maggior numero,
quasi sempre associati con chicchi d'ambra, nei circoli
di Vetulonia, e non ignoti nelle necropoli arcaiche di
Tarquini, di Palerii, di Narce ('). Questa affinità ti-
pologica ci avverte che il pendaglio non è un oggetto
sporadico ed affatto estraneo alle oreficerie etnische,
come a tutta prima si potrebbe credere per la sua
novità, ma deve considerarsi invece come un prodotto
di quelle stesse officine, alle quali attingevano le più
importanti città dell' Etruria meridionale.

Quanto poi ai tubetti sagomati di sottilissima
lamina argentea raccolti in n. di 5 nella nostra tomba
3, n. 4-o (fig. 25), e un sesto nella tomba 10, n. 4.
debbo aggiungere che essi sono identici per forma,
struttura e dimensione ai vetuloniesi. ed è possibile
che rappresentino il tipo antecedente da cui si svi-
lupparono quelli aurei a doppio tronco di cono sopra
ricordati (fig. 39), con i quali ad ogni modo essi
stanno in i stretto rapporto.

Similmente ritengo per certo che anche questi tu-
betti di argento laminato con ingrossamento nel mezzo
e collarino alle estremità, dipendano a loro volta da
tipi biconici primitivi assai semplici, di bronzo fuso,
dei quali ho testé veduto alcuni esemplari, presso a
poco della medesima grandezza dei nostri (lung. circa
mm. 9), fra i prodotti di un'estrema necropoli italica
meridionale; che avrò occasione di ricordare altre
volte nel corso di questo studio, per i riscontri non
solo esteriori e di forma, ma anche concettuali e re-
ligiosi che non pochi degli oggetti da essa usciti
hanno con altrettali peculiarissimi oggetti dell' Etruria.

Questa necropoli di carattere italico della prima
età del ferro, e quindi coeva delle nostre tombe pa-

(') Op. cit., p. 283, fig. 48, nota.

(') Cfr. Karo. STM., II. p. 125, fig. 105; III, p. 152.
 
Annotationen