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MONUMENTA LANUVINA

congiungersi con quello per mezzo di tre arcate sul lato
sud. Di questa soluzione del problema architettonico
di riunire alla stessa estremità i due portici, non rimane
oggi sul terreno nessuna traccia. Onde non resta che
affidarci, con qualche riserva, alla pianta che fu compila-
ta dal Pullan al tempo dei primi scavi e che se soddisfa
bastantemente nelle linee generali, non dà purtroppo
alcun affidamento sicuro per le misure e le porporzioni

Nei limiti del secondo piazzale e in vicinanza della
porta si rinvennero, durante gli scavi di Lord Savile,
Erammenti marmorei, tra cui molti di cavalli e di guer-
rieri vestiti di lorica. Questi, dopo esser rimasti per
qualche tempo presso la sede dell'Ambasciata Britan-
nica in Roma, furono trasportati in Inghilterra, e quindi
ultimamente pubblicati soltanto in parte nei Papersof
British School (1). Da un esame dettagliato dei fram-

reciproche dei particolari. Nel ristretto piazzale limi-
tato dalle due ali del portico, la pianta del Pullan segna
le tracce di un pavimento a mosaico, ma nulla di più
preciso ci risulta a tale riguardo. Tanto meno riman-
gono di questo portico le tracce di un piano superiore con
loggiato. Pure anche la presenza di un piano superiore
dev'essere ritenuta certa, non potendosi ammettere
che fosse da questa parte visibile l'alto muro diagonale
di sostegno, che si vede tuttora, nè potendosi convenire
che dei due portici, i quali si univano insieme pressi.
Pala estrema a sud, uno potesse essere ad un piano solo
e di un'altezza diversa dall'altro

(l)É assolutamente da scartare, per le ragioni dette di sopra,
la proposta di Colburn, art. cit., pag. 1 !)H, di dare ai portici la
denominazione di « portici di G iimone ».

nienti conservati, sembra poter dedurre che questi fa-
cessero parte di un gruppo di ben sette cavalli di gran-
dezza poco minore del vero, con ornamenti di bronzo.
Le protomi dei cavalli sono di buonissima fattura, e
anche se siano da ritenere opera di artisti romani, è
certo che questi artisti modellavano sull'esempio di
classici modelli. Li esecuzione alquanto più trascurata
sono i torsi di sei guerrieri (tutti privi delle teste, li-
quali erano riportate), muniti di lorica con cingolo
e ptéryges, nonché di manto o paludam6ntum.

(!) A. M. Woodward, art. cit., P, lì. S. ni Rom, voi. VII,
pag. 63 segg. Ved. ivi, pag. 91, Postscriptum. Le riproduzioni
fotografiche di questo articolo lasciano in genere alquanto a
desiderare. Ved. anche fotografia .Moscioni, n. 20080, con la ve-
duta di alcuni pezzi di sculture, appena uscit i dallo scavo, ira cui
alcuni di quelli suaccennati.
 
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