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GLI HORREA AGRIPPIANA
380
L'altra è il titolo sepolcrale C.I.L., VI, 10026: o quelli della corporazione degli horrearii, ai quali
si affidava il dono
* ° r^-i-■— i --iti. v -> Comunque non possiamo determinare 1 anno della
vestiahVS • DE • HORREIS • AGRIPPIA , , , „ • , •
i dedicazione e.conseguentemente 1 età precisa dell iscri-
nis sibi ci suiìS • LIBERTIS ■ LIBERTABVSQ • ■
i L,o^.,r- ^n,r.< zione. Questa, se 1 criteri palesatici non sono del tutto
^osfclRISQVE • EORVM 1
hoc momMljlENTVM • EXTERVM • HEREDEM fallaei> ò da attribuire alla fine del li o al principio del
ne srqual VR • NEVE ■ DE • NOMINE • NOSTRO ITI secolo.
EXSIAT Fino al III secolo dunque la denominazione degli
horrea fra il Clivus Victoriae e il Vicus Tuseus è indub-
fti ritrovata il 31 gennaio 1876 presso S. Eusebio, demo- biamente e unicamente Agrippiana, Anzi anche in una.
lendosi un muro, nel quale era stata adoperata come fonte del IV secolo - nel Curiosimi, alla regione VITI -
materiale da costruzione (1). gli horrea sono registrati con quel solo appellativo.
Ambedue le iscrizioni appariscono del I secolo. Come dunque spiegare la indicazione horrea Qer-
Da ultimo abbiamo la [iscrizione incisa sulla fronte maninana et Agrippiana della Notitia?
di un piedistallo di marmo bianco (lungh. 0,83 ; largii. Secondo lo Schncidcr l'appellativo Germaniciana
0,65 ; alt, 0,53) ritrovato, negli scavi del 1012, al suo sarebbe stato aggiunto nel IV secolo ; e la Notitia sa-
posto in un sacello in mezzo alla cohors (fig. 8 e 9) : rebbe l'unico documento che ci avrebbe conservalo «la,
denominazione piena, ed esatta ».
S A L V T • GENIVM • HORREOR
rt/GRIPPIANORVM • NEGOTIANTIB
L • ARRIVS • HERMES
C- VAR1VS • POLYCARPVS
All'affermazione dello Schneider si potrebbero fa,re
parecchie obbiezioni.
Anzi tutto indicare un edificio con doppio nome -
C • PACONIVS • CHRYSANTHVS 11110 del fondatore e uno del restauratore - è uso pret-
IMMVNES S • P • D • D tornente moderno; noi diciamo, ad esempio, terme
Neroniane Alessandrino; ma simili accoppiamenti sono
La prima riga all'inizio richiede un supplemento affatto ignoti all'antichità,
di tre lettere. Supplirei con prò: e il testo della, iscrizione, E in ogni modo l'appellativo Germaniciana, se l'osse
messo in costruzione dirètta, sarebbe: L. Arri uh Ber- aggiunto, dovrebbe seguife l'appellativo originale:
me*, C. Vetrina Polyearpus, C. Paconius Ckrysanfhm, quindi nella, Notitia noi dovremmo trovare non horrea
immunes, s(ua) p(ecunia) d(ono) d(ederunt) negotian- Germaniciana éì Agrippiana, ma Agrippiana et Ger-
tibus Oenium horreor(um) (A)grippianorum [prò] t<tt- manicianà.
lvt(e). Inoltre un Germanicus del IV secolo (che avrebbe
Sul lato destro del piedistallo la data della, dedica- rinnovato o restaurato gli horrea Agrippiana) ci è as-
zione è indicata così : solutamente ignoto.
Ma non v'è bisogno di ricorrere a codeste obbiezioni;
POSIT • DEDIC • V ■ IDVS • IVN i] fatto è che la indicazione horrea Germaniciana et
cn • cossvtio • evstropho Agrippiana si riferisce a due horrea distinti: equivale
l • mani.io • philadelpho ciioò a horrea Germaniciana et horrea Acjrippiana ;
e ciò si desume dagli stessi Regionari.
Certamente non sono consoli suffetti a noi ignoti, Perchè questi di regola quando in una stessa regione
come vorrebbe lo Schneider (2), ma sono i magistri incontrano due o più monumenti, edifici, località dello
della corporazione alla quale appartenevano i donatori stesso genere, li raggruppano e li nominano insieme.
Due o tre esempi, scelti a caso, potrebbero bastare alla
dimostrazione: ma. poiché determinare l'enunciato
(') P. E. Visconti, op. cit.
(2) Lo Schneider leggeSynlrophóitweee di Eustropho.; orrore
scusabile perchè le lettere sono minutissime e male incise. Io (') (ili addetti agli horrea formavano ud collegio. V. De
ho dovuto fare il calco in gesso per ottenere una lettura certa. Ruggiero, Diz. epigr. s. v. Oollegium.
GLI HORREA AGRIPPIANA
380
L'altra è il titolo sepolcrale C.I.L., VI, 10026: o quelli della corporazione degli horrearii, ai quali
si affidava il dono
* ° r^-i-■— i --iti. v -> Comunque non possiamo determinare 1 anno della
vestiahVS • DE • HORREIS • AGRIPPIA , , , „ • , •
i dedicazione e.conseguentemente 1 età precisa dell iscri-
nis sibi ci suiìS • LIBERTIS ■ LIBERTABVSQ • ■
i L,o^.,r- ^n,r.< zione. Questa, se 1 criteri palesatici non sono del tutto
^osfclRISQVE • EORVM 1
hoc momMljlENTVM • EXTERVM • HEREDEM fallaei> ò da attribuire alla fine del li o al principio del
ne srqual VR • NEVE ■ DE • NOMINE • NOSTRO ITI secolo.
EXSIAT Fino al III secolo dunque la denominazione degli
horrea fra il Clivus Victoriae e il Vicus Tuseus è indub-
fti ritrovata il 31 gennaio 1876 presso S. Eusebio, demo- biamente e unicamente Agrippiana, Anzi anche in una.
lendosi un muro, nel quale era stata adoperata come fonte del IV secolo - nel Curiosimi, alla regione VITI -
materiale da costruzione (1). gli horrea sono registrati con quel solo appellativo.
Ambedue le iscrizioni appariscono del I secolo. Come dunque spiegare la indicazione horrea Qer-
Da ultimo abbiamo la [iscrizione incisa sulla fronte maninana et Agrippiana della Notitia?
di un piedistallo di marmo bianco (lungh. 0,83 ; largii. Secondo lo Schncidcr l'appellativo Germaniciana
0,65 ; alt, 0,53) ritrovato, negli scavi del 1012, al suo sarebbe stato aggiunto nel IV secolo ; e la Notitia sa-
posto in un sacello in mezzo alla cohors (fig. 8 e 9) : rebbe l'unico documento che ci avrebbe conservalo «la,
denominazione piena, ed esatta ».
S A L V T • GENIVM • HORREOR
rt/GRIPPIANORVM • NEGOTIANTIB
L • ARRIVS • HERMES
C- VAR1VS • POLYCARPVS
All'affermazione dello Schneider si potrebbero fa,re
parecchie obbiezioni.
Anzi tutto indicare un edificio con doppio nome -
C • PACONIVS • CHRYSANTHVS 11110 del fondatore e uno del restauratore - è uso pret-
IMMVNES S • P • D • D tornente moderno; noi diciamo, ad esempio, terme
Neroniane Alessandrino; ma simili accoppiamenti sono
La prima riga all'inizio richiede un supplemento affatto ignoti all'antichità,
di tre lettere. Supplirei con prò: e il testo della, iscrizione, E in ogni modo l'appellativo Germaniciana, se l'osse
messo in costruzione dirètta, sarebbe: L. Arri uh Ber- aggiunto, dovrebbe seguife l'appellativo originale:
me*, C. Vetrina Polyearpus, C. Paconius Ckrysanfhm, quindi nella, Notitia noi dovremmo trovare non horrea
immunes, s(ua) p(ecunia) d(ono) d(ederunt) negotian- Germaniciana éì Agrippiana, ma Agrippiana et Ger-
tibus Oenium horreor(um) (A)grippianorum [prò] t<tt- manicianà.
lvt(e). Inoltre un Germanicus del IV secolo (che avrebbe
Sul lato destro del piedistallo la data della, dedica- rinnovato o restaurato gli horrea Agrippiana) ci è as-
zione è indicata così : solutamente ignoto.
Ma non v'è bisogno di ricorrere a codeste obbiezioni;
POSIT • DEDIC • V ■ IDVS • IVN i] fatto è che la indicazione horrea Germaniciana et
cn • cossvtio • evstropho Agrippiana si riferisce a due horrea distinti: equivale
l • mani.io • philadelpho ciioò a horrea Germaniciana et horrea Acjrippiana ;
e ciò si desume dagli stessi Regionari.
Certamente non sono consoli suffetti a noi ignoti, Perchè questi di regola quando in una stessa regione
come vorrebbe lo Schneider (2), ma sono i magistri incontrano due o più monumenti, edifici, località dello
della corporazione alla quale appartenevano i donatori stesso genere, li raggruppano e li nominano insieme.
Due o tre esempi, scelti a caso, potrebbero bastare alla
dimostrazione: ma. poiché determinare l'enunciato
(') P. E. Visconti, op. cit.
(2) Lo Schneider leggeSynlrophóitweee di Eustropho.; orrore
scusabile perchè le lettere sono minutissime e male incise. Io (') (ili addetti agli horrea formavano ud collegio. V. De
ho dovuto fare il calco in gesso per ottenere una lettura certa. Ruggiero, Diz. epigr. s. v. Oollegium.