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Minto, Antonio: Le terme romane di Massaciuccoli
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LE TERME ROMANE DI MASSACIUCCOLI
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calidarium riservato alla suddito. La vastità della co-
struzione, la sua conformazione, e la presenza del
grande bacino, fanno escludere questa particolare de-
stinazione: e ciò anche per il fatto che non sempre si
trovano distinte nel calidarium le parti destinate alla
ealida lavatio ed alla assa sudatio (sudatorium-laconi-
altrimcnti, data la vasta superfìcie, si sarebbe deter-
minato quasi subito il raffreddamento.
La costruzione è assai danneggiata nella parte
centralo dell'ipocausto, dove sta il praefurnium, ed
in tutto il lato ovest. Nella cella calidaria si entrava dal
corridoio contiguo alla sala d'ingresso. Presso I'an-
man
* * i :
H5* ■
SS5 ì&IHHPr - flJ!
Fotojr. Carboni
Fig. 0. — La cella calidaria dal lato di levante.
cum). La nostra cella calidaria poteva benissimo adun-
que servire all'una ed all'altra destinazione, poiché
riusciva facile il trasformare in umido il secco calore
(siccus, aridus vapor) spargendo dell'acqua fredda sul
pavimento riscaldato dell'alveo. 11 calore si espan-
deva nell'ipocausto tra i vani delle pilae e raggiungeva
sulle pareti i tubuli per quos circumfunderetur calar
qui ima simul ac summa foveret aequaliter (Scnecae
epist. 90, 25). Così per il riscaldamento del grande
bacino era permesso di mantenere ad un grado di
temperatura costante la massa di acqua della quale
golo sud-est si vedono nello spessore del muro i resti
di una porta, ed in corrispondenza ad essa troviamo
che il sistema di tabulazione è sospeso lungo hi parete,
e l'intercapedine murata per un tratto dim. 1,10, quanto
cioè la larghezza della porta. Tutto ciò si osserva pure
presso l'angolo nord-est, dove vi era una seconda porta,
forse quella di uscita, corrispondente alla prima nella
simmetrica ubicazione e nelle proporzioni. Questa se-
conda porta metteva in una stanza, di pianta ret-
tangolare (m. 3,80 per m. 4,20), interposta fra il ealida-
rium ed il salone centrale delle terme (tav. I, X) con il
LE TERME ROMANE DI MASSACIUCCOLI
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calidarium riservato alla suddito. La vastità della co-
struzione, la sua conformazione, e la presenza del
grande bacino, fanno escludere questa particolare de-
stinazione: e ciò anche per il fatto che non sempre si
trovano distinte nel calidarium le parti destinate alla
ealida lavatio ed alla assa sudatio (sudatorium-laconi-
altrimcnti, data la vasta superfìcie, si sarebbe deter-
minato quasi subito il raffreddamento.
La costruzione è assai danneggiata nella parte
centralo dell'ipocausto, dove sta il praefurnium, ed
in tutto il lato ovest. Nella cella calidaria si entrava dal
corridoio contiguo alla sala d'ingresso. Presso I'an-
man
* * i :
H5* ■
SS5 ì&IHHPr - flJ!
Fotojr. Carboni
Fig. 0. — La cella calidaria dal lato di levante.
cum). La nostra cella calidaria poteva benissimo adun-
que servire all'una ed all'altra destinazione, poiché
riusciva facile il trasformare in umido il secco calore
(siccus, aridus vapor) spargendo dell'acqua fredda sul
pavimento riscaldato dell'alveo. 11 calore si espan-
deva nell'ipocausto tra i vani delle pilae e raggiungeva
sulle pareti i tubuli per quos circumfunderetur calar
qui ima simul ac summa foveret aequaliter (Scnecae
epist. 90, 25). Così per il riscaldamento del grande
bacino era permesso di mantenere ad un grado di
temperatura costante la massa di acqua della quale
golo sud-est si vedono nello spessore del muro i resti
di una porta, ed in corrispondenza ad essa troviamo
che il sistema di tabulazione è sospeso lungo hi parete,
e l'intercapedine murata per un tratto dim. 1,10, quanto
cioè la larghezza della porta. Tutto ciò si osserva pure
presso l'angolo nord-est, dove vi era una seconda porta,
forse quella di uscita, corrispondente alla prima nella
simmetrica ubicazione e nelle proporzioni. Questa se-
conda porta metteva in una stanza, di pianta ret-
tangolare (m. 3,80 per m. 4,20), interposta fra il ealida-
rium ed il salone centrale delle terme (tav. I, X) con il