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LE TERME ROMANE DI MASSACTUCCOLI

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lunese, anche nelle tenne di Massaeiuccoli ; uè ciò può
(•(istituire un indice di antichità dell'edificio, come
qualche erudito (rj ha creduto di riconoscere ponendo
la costruzione in un periodo anteriore alla conoscenza
ed all'uso del marmo di Luni.

I frammenti architettonici, appartenenti alla de-
corazione dell'edilìzio, rinvenuti negli scavi, sono
ben pochi. Tra quelli marmorei ricorderemo : Alcuni
frammenti di cornici di coronamento, con modanature
assai semplici, ma di vario profilo, a gole diritte e ro-
vescie, a sgusci, separati da listelli (tav. V, 1-4) ; altri
frammenti di lastre marmoree, con serie parallele di
scanalature e dentelli, rientravano a far parte, forse
come riquadri, della incrustatio delle pareti. Più in-
teressante è un capitello di pilastrino, scoperto in
mezzo al terreno di scarico sul piazzale della Pieve
(tav. V, 5) : esso è di forma snella ed elegante, deco-
rato sulle quattro facce, e fornito di abaco a superficie
reti angolare, con le fronti incurvate, ornate al centro
di fiori ; il fusto è fasciato da foglie di acanto, che si sol-
lev;) no agli angoli formando delle volute a spirale (alt.
tn. 0,13). Si rinvennero inoltre alcuni frammenti di
antepagmenta e di antefisse fittili: un frammento di
placca fittile di rivestimento (tav. V, 6) presenta il co-
ronamento superiore ad ovuli rilevati su una gola,
diritta (nel campo erano rappresentati forse delle
sfìngi alate, accoppiale, con gorgoneia in mezzo a con-
torni floreali stilizzati a cauliculi e palmette) (2) ; un
frammento di antefissa a palmetta, con foglie larghe
ed allungate, ripiegate alle estremità ad elica, con
cirri e palmette più piccole negli interspazi (tav. V, 7).
In mezzo ai ruderi del ninfeo si scoprirono infine alcuni
frammenti di stucco, con fregi a fiori di loto rilevati
a stampo su una gola diritta (tav. V, 8). Questi fregi,
nella forma e nel profilo elegante, richi?mano all'arte
decorativa del I secolo dell'Impero. Così gli altri fram-
menti architettonici, nella freschezza e semplicità delle
modanature, conservano i caratteri peculiari, pieni
di grazia e di sobrietà, della decorazione architetto-
nica del periodo augusteo (3).

Di tutte le sculture, che sono ricordate come sco-

(!) Cfr. Trenta, op. cit., p. 147.

(2) Cfr. Rohden-Winnefeld, Architektonische romisclii Ton-
reliefs des Kaiserzeit, tav. LXIT, 2.

(3) Cfr. Dumi, op. cit., p. 417 sgg.

perte nell'area delle terme nelle passate esplorazioni (x),
mi fu dato di vedere e di studiare solo le seguenti, con-
servate tuttora nella collezione privata dei signori
conti Minutoli. Un frammento di testa di Sileno,
di rozza fattura (alt. m. 1,11), in marmo greco, appar-
tenuta ad una statua di carattere decorativo, che forse
stava ad ornamento di qualcuna delle, nicchie del
ninfeo o del salone centrale (fig. 10). Un frammento
di lastra marmorea ornata di bassorilievi sulle due
facce (m. 0,13 per ni. 0,13): da un lato è figurata
la parti! superiore di un Tritone marino in atto di suo-
nare la bucina (fig. 11,a); dall'altro lato è invece rap-
presentata una parte di maschera comica (fig. 11, 6).
Nulla possiamo dire, per la piccolezza del frammento,
sulla integrazione e destinazione di questa lastra
marmorea, se possa trattarsi di un oscillimi, ovvero
di un tramezzo a balaustra visibile sulle due superfici.
Il Pellegrini (2) ricorda inoltre, fra le sculture da lui
vedute e fotografate, un frammento di statua mar-
morea, di personaggio romano eroizzato, mancante
della testa e di una parte delle gambe (fig. 12).

Lo stile e la tecnica di questi marini, benché non
offrano alcun peculiare carattere che valga a determi-
nare con sicurezza l'età alla quale appartengono, pur
tuttavia concorrono a fissare all'incirca i limiti della
trasformazione decorativa dell'edificio nel periodo di
transizione fra il I ed il II secolo dell'Impero.

La costruzione del nostro edificio termale, nella
sua forma primitiva, può benissimo quindi risalire
presso a poco alla metà del I secolo dell'Impero. Le
successive modificazioni, gli ampliamenti riscontrati
devono essere stati compiuti a poca distanza di tempo,
non presentandosi, nella struttura dei muri e negli
altri elementi architettonici e decorativi, nessuna
notevole differenziazione cronologica.

Abbiamo già posto in rilievo, nella storia degli
scavi passati, come l'unico documento rinvenuto,
che offra un dato cronologico sicuro sul nostro edificio
termale, sia l'iscrizione retrograda che si legge in
un frammento di fistula acquaria di piombo (lungh.
ni. 0,13 ; alt. m. 0,77) scoperto, a quanto sembra, nel

f1) Cfr. Targiom-Tozzetti, op. cit.. p. 457; Trenta, np. cit.,
p. 145 ; Riddili, in Notizie degli Scavi, 187S, p. 228; Pellegrini, in
Notizie degli Scavi, 1900, p. IH!).

(2) Cfr. Pellegrini, in Notizie degli Scavi, 1900, p. 199.
 
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