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che rigorosamente si sono dedotti per i termini ci- XX, due termini rettangolari in base al piede romano,
lindrici. cioè piedi 1X1% (linea piena) e piedi 1X2 (linea
Ma, se la sezione del termine quadrangolare avesse a tratti) ; in alto, ai n. XXI e XXII, due analoghi ter-
tali dimensioni da consentire l'impianto del ferra- mini in base al piede osco, italico. La prima parte della
mento solo contro due lati, cioè quelli tanto vicini al- ricerca è fatta relativamente alla posizione della cu-
rasse del termine (umbilicus soli, V) quanto si potesse spide disegnata in mezzo ai gruppi di termini, al posto,
sicuramente far convergere su di esso il corrispondente cioè, estremo dell'arco utile nel quale è possibile pian-
centro del rostro sporgente, allora si avrebbero i casi tare il ferramento, con una tolleranza, che abbiamo
disegnati insieme nelle fig. 16 e 17. Ivi i luoghi del- adottato per tutti i casi, nella misura di mezzo digitus.
l'asse del ferramento sono rappresentati da cerchi aventi Diamo il calcolo relativo alla figura del piede Bru-
ii diam. di m. 0,234, secondo quanto avanti abbiamo siano (fig. 16), essendo simile quello degli altri casi,
spiegato, e la cuspide è piantata con due nervature con- dei quali riporteremo i soli risultati. Per ottenere la
tigue striscianti contro la parete del termine. Senonchè distanza dall'estremo della nervatura del rigor, è ne-
gli archi utili di tali cerchi sono quelli che non investono cessario sviluppare il triangolo UBA, del quale è nota
il termine, e neanche lo sono in tutta la loro lunghezza, la diagonale UA = ni. 0,234. Il cateto UB sul rigor,
dovendosi escludere un segmento di almeno m. 0,10 è la somma di tre segmenti : uno è la distanza dall'asse
circa in corrispondenza del rigor, per rendere il traguardo al lato del termine, cioè % piede Drusiano = m. 0,1675 ;
libero dall'interposizione del bastone ; e due segmenti, l'altro è la tolleranza di % digittis, = ni. 0,0093 ; il
a partire da ciascuno dei punti d'intersezione fra eia- terzo, AC nella figura, è l'apotema del quadrato ot-
scun cerchio ed il lato del termine, così larghi da com- tenuto congiungcndo gli estremi delle nervature. Co-
prendere la tolleranza d'impianto e la distanza richie- noscendosi la diagonale di esso quadrato, 0,1150, ed

sta dalle nervature della cuspide. In entrambe le figure . d

applicando il teor. di Pit. nella formula a = ——,

16 e 17 sono stati disegnati, in alto ed in basso, i casi 2y2

nei quali la cuspide è quanto più vicina al «rigor» ; nel risulta AC = 0,0406 ; donde il cateto UB = m. 0,1675

mezzo, i casi nei quali la cuspide è dal « rigor » quanto più + 0,0093 + 0,0406 =0,2174. Ora, applicando il teor.

lontana, e questi secondi casi valgono per i termini di Pit. nella formula c = j/V — è1, col sostituirvi i

raggruppati sotto e sopra nelle figure stesse. valori trovati, risulta il secondo cateto BA = 0,0866.

Il procedimento tenuto nello studio di queste Ma, poiché questo terzo lato del triangolo si compone
relazioni fra il termine e la cuspide del ferramento, di due segmenti, dei quali l'uno è uguale alla citata e
espresso in queste due figure, è inverso rispetto a quello già calcolata distanza AC, e l'altro è uguale alla di-
tenuto per le figure 14 e 15. Ivi, presupposte la figura stanza dal rigor che si ricerca, si avrà m. 0,0866
della sezione del termine e la tolleranza d'impianto del — 0,0406 = 0,0460, ossia la distanza in parola risulta
ferramento, si sono calcolate le dimensioni, che sono di digiti 2 V'i-
nsultate tutte coordinate alle antiche misure ; qui, Così per i gruppi di termini in alte della fig. 16, ri-
supposte, in base a svariate misure antiche, le dimen- feriti al piede Tolemaico, il quale poi equivale al piede
sioni della sezione, tali da rimanere per porzioni di due Olimpico (l), la detta distanza risulta di digiti 4 ; e
lati al di dentro del cerchio di m. 0,234 di diam., si per quelli della fig. 17, riferiti al piede romano, di digiti
sono calcolate le distanze dal rigor, alle quali dovrà 4%, e per quelli riferiti al piede osco, di digiti 5 : misure,
tenersi l'estremo delle nervature. Nella fig. 16, in basso, anche queste, facili a ritenersi dall'agrimensore,
ai n. XIII, XIT, XV, sono insieme studiati, perchè I casi-limiti, quelli nei quali l'istrumento va infisso
di unica soluzione, tre termini quadrangolari in base con due alette tangenti al prolungamento del rigor,
al piede Drusiano, cioè uno a base quadrata (linea disegnati in alto ed in basso delle fig. 16 e 17, n. XXIII-
piena) e due rettangolari, di piedi 1X1% (linea a XXXII, sono quelli in cui il lato corto del quadrilatero
tratti), e di piedi 1X2 (linea a punti) ; in alto, ai sia tale che, sommato con la distanza AC e con la tol-
n. XVI. XVII, XVIII, tre analoghi termini in base _

al piede Tolemaico. Nella fig. 17, in basso, ai n. XIX e fi) Fr. Hultsch, Metrologie, 1862, p. 51 sgg.
 
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