293
sempre tutti di un pezzo, ma con qualche decorazione
lineare graffita (Bertrand); negli ziri più grandi (alti
fino a m. 2) adiri con manico saldato. Insieme a
questi ultimi si accompagnano armi di bronzo, anelli
di electron, d'argento, di ferro, talvolta con scarabeo,
vasi di bronzo, di bucchero, vasi con figurette mobili
di prefiche (cfr. Bertrand, tav. VII), maschere di bronzo
aderenti al corpo del cinerario con catenelle di bronzo
e cinerari iconici a canopo. E da notarsi che mentre
i pozzetti villanoviani apparivano ordinati in necropoli
le tombe a ziro si trovavano sparse senza ordine ap-
parente.
Quando nel giugno del 1910 fu fatta, a cura della
Sovrintendenza degli scavi, una ispezione alle tombe
a camera dipinte del Chiusino, riaprendo la tomba di-
pinta n. 115 (della quale parleremo fra breve) furono
trovate numerose traccie di tombe villanoviane de-
vastate nell'edificare il tumulo sovrastante alle tombe,
che è in parte artificiale, e in parte si addossa all'os-
satura della collina. Condotta una trincea nella parte
naturale del tumulo, furono trovate due tombe a ziro
intatte: nn. 114-115.
N. 114: tomba a ziro chiusa da una lastra di
schisto grigio e contenente :
a) un ossuario villanoviano con ciotola (alto 0.40)
adagiato nel fondo con la bocca volta a N. ;
F) due ciotole di bronzo (diam. 0.12) con fila
di perline sbalzate contenenti frutta di nocciuolo;
e) vaso fittile sferoidale (diam. 0.14) con bocca
cilindrica a due anse, di finissima pasta bruna lustra;
d) due ciotole semisferiche (diam. 0.10) in terra
rossastra con traccie di rozza pittura rossa geometrica ;
e) due ciotolette con labbro, ansate, simili alle
precedenti ;
/) due belle fibule di bronzo a navicella, chiuse
una nell'altra, con graffiti geometrici;
g) armilla di bronzo con graffino (diam. 0.07);
h) sopra il cinerario una sbarretta di ferro
piegata, insieme a frammenti di legno, che davano
l'impressione di una situla di legno con manico di
ferro ;
i) fuseruola fittile decorata a raggi ;
/) fra le ossa : due anellini di ferro e perline
vitree. Lo ziro era alto era, 75, con due anse, una
delle quali asportata. (SchifF-Giorgini, « Not. Scav. »,
1915, p. 16).
294
N. 115 : tomba a ziro collocata entro un pozzo
profondo 3 m. e coperto da una lastra d'arenaria roz-
zamente squadrata. Conteneva :
rt) un ossuario a canopo in terra rossa (alt. 0.52)
sulla seggiola della stessa terra, rivolto a N. (vedi il-
lustraz. nell'art, cit.). Il coperchio, conservando la
forma sferoidale dei coperchi aniconici, porta un rozzo
naso e due occhi ottenuti con due ditate nella pasta.
Sarebbe da collocarsi nel secondo gruppo secondo lo
studio del Milani. (■) Di speciale interesse e affatto iso-
late sono le pitture che lo decorano, eseguite in rosso
e bruno per il corpo e per la seggiola, in bianco per
la testa, su fondo di colore giallastro. Sul corpo sembra
imitata una collana e, sul lato posteriore, una veste :
sulla testa sono accennati i capelli con linee bianche che
s'irradiano dalla fronte all'occipite. Sul trono sono di-
pinte ruote (significato solare?) e linee geometriche.
(Vedi descriz. minuta e disegni nelle «Not. Scav. cit.»).
Dentro al canopo : perline di vetro e un frammento di
rame grossolanamente quadrilatero (grammi n.5)(2);
b) olletta sferica a due anse e breve collo te-
tralobato, fatta a mano, con pareti sottilissime e molto
regolari, in terra bruna, steccata con gran cura. Era
decorata di laminette plumbee fissate nella pasta. Sul
ventre reca decorazione a denti di lupo. In corrispon-
denza delle anse due meandri dipinti. Questo vaso
presenta evidenti traccie della tela con cui tutta la
suppellettile era fasciata. (') Il tipo dell'olletta si riscontra
in necropoli meridionali (Bismtium, Pitigliano);
c) sorte di pisside a forma di zuppiera (dia-
metro 0.20) di terra bruna ben steccata e cotta, con
ansa a nastro e bottoni dipinti in rosso, contenente
ossa di lepre;
d) vaso sferico a melone con piede e due anse,
alto 0.22 decorato da strisele di pittura rossa secondo
gli spicchi;
e) simile più piccolo ;
/) tre tazze coniche con piede, della solita terra ;
con rozza decorazione rossa, tipo comune;
(1) «Mus. Ital. d'ant. class.», 1885, voi. I, Monumenti
etruschi iconici d'uso funerario.
(2) Per il significato di questo «aesrude», quale obolus Cha-
rontis, cfr. il ripostiglio di Canapiglia d'Orda, illustrato dal Milani
in «Not. Scavi», 1907, p. 665 («Riv. di Numism. », p. 443):
Sulla funzione monetale dell' « aes rude » nei sepolcri dell'antica
Elruria. Cfr. «Bull. Inst. » 1885, v. 200, aes rude in mano.
(3) Cfr. l'ossuario di Poggio alla Sala; Milani, Museo To-
pografico dell' Etruria, p. 66.
E IL SUO TERRITORIO IN ETÀ ETRUSCA
sempre tutti di un pezzo, ma con qualche decorazione
lineare graffita (Bertrand); negli ziri più grandi (alti
fino a m. 2) adiri con manico saldato. Insieme a
questi ultimi si accompagnano armi di bronzo, anelli
di electron, d'argento, di ferro, talvolta con scarabeo,
vasi di bronzo, di bucchero, vasi con figurette mobili
di prefiche (cfr. Bertrand, tav. VII), maschere di bronzo
aderenti al corpo del cinerario con catenelle di bronzo
e cinerari iconici a canopo. E da notarsi che mentre
i pozzetti villanoviani apparivano ordinati in necropoli
le tombe a ziro si trovavano sparse senza ordine ap-
parente.
Quando nel giugno del 1910 fu fatta, a cura della
Sovrintendenza degli scavi, una ispezione alle tombe
a camera dipinte del Chiusino, riaprendo la tomba di-
pinta n. 115 (della quale parleremo fra breve) furono
trovate numerose traccie di tombe villanoviane de-
vastate nell'edificare il tumulo sovrastante alle tombe,
che è in parte artificiale, e in parte si addossa all'os-
satura della collina. Condotta una trincea nella parte
naturale del tumulo, furono trovate due tombe a ziro
intatte: nn. 114-115.
N. 114: tomba a ziro chiusa da una lastra di
schisto grigio e contenente :
a) un ossuario villanoviano con ciotola (alto 0.40)
adagiato nel fondo con la bocca volta a N. ;
F) due ciotole di bronzo (diam. 0.12) con fila
di perline sbalzate contenenti frutta di nocciuolo;
e) vaso fittile sferoidale (diam. 0.14) con bocca
cilindrica a due anse, di finissima pasta bruna lustra;
d) due ciotole semisferiche (diam. 0.10) in terra
rossastra con traccie di rozza pittura rossa geometrica ;
e) due ciotolette con labbro, ansate, simili alle
precedenti ;
/) due belle fibule di bronzo a navicella, chiuse
una nell'altra, con graffiti geometrici;
g) armilla di bronzo con graffino (diam. 0.07);
h) sopra il cinerario una sbarretta di ferro
piegata, insieme a frammenti di legno, che davano
l'impressione di una situla di legno con manico di
ferro ;
i) fuseruola fittile decorata a raggi ;
/) fra le ossa : due anellini di ferro e perline
vitree. Lo ziro era alto era, 75, con due anse, una
delle quali asportata. (SchifF-Giorgini, « Not. Scav. »,
1915, p. 16).
294
N. 115 : tomba a ziro collocata entro un pozzo
profondo 3 m. e coperto da una lastra d'arenaria roz-
zamente squadrata. Conteneva :
rt) un ossuario a canopo in terra rossa (alt. 0.52)
sulla seggiola della stessa terra, rivolto a N. (vedi il-
lustraz. nell'art, cit.). Il coperchio, conservando la
forma sferoidale dei coperchi aniconici, porta un rozzo
naso e due occhi ottenuti con due ditate nella pasta.
Sarebbe da collocarsi nel secondo gruppo secondo lo
studio del Milani. (■) Di speciale interesse e affatto iso-
late sono le pitture che lo decorano, eseguite in rosso
e bruno per il corpo e per la seggiola, in bianco per
la testa, su fondo di colore giallastro. Sul corpo sembra
imitata una collana e, sul lato posteriore, una veste :
sulla testa sono accennati i capelli con linee bianche che
s'irradiano dalla fronte all'occipite. Sul trono sono di-
pinte ruote (significato solare?) e linee geometriche.
(Vedi descriz. minuta e disegni nelle «Not. Scav. cit.»).
Dentro al canopo : perline di vetro e un frammento di
rame grossolanamente quadrilatero (grammi n.5)(2);
b) olletta sferica a due anse e breve collo te-
tralobato, fatta a mano, con pareti sottilissime e molto
regolari, in terra bruna, steccata con gran cura. Era
decorata di laminette plumbee fissate nella pasta. Sul
ventre reca decorazione a denti di lupo. In corrispon-
denza delle anse due meandri dipinti. Questo vaso
presenta evidenti traccie della tela con cui tutta la
suppellettile era fasciata. (') Il tipo dell'olletta si riscontra
in necropoli meridionali (Bismtium, Pitigliano);
c) sorte di pisside a forma di zuppiera (dia-
metro 0.20) di terra bruna ben steccata e cotta, con
ansa a nastro e bottoni dipinti in rosso, contenente
ossa di lepre;
d) vaso sferico a melone con piede e due anse,
alto 0.22 decorato da strisele di pittura rossa secondo
gli spicchi;
e) simile più piccolo ;
/) tre tazze coniche con piede, della solita terra ;
con rozza decorazione rossa, tipo comune;
(1) «Mus. Ital. d'ant. class.», 1885, voi. I, Monumenti
etruschi iconici d'uso funerario.
(2) Per il significato di questo «aesrude», quale obolus Cha-
rontis, cfr. il ripostiglio di Canapiglia d'Orda, illustrato dal Milani
in «Not. Scavi», 1907, p. 665 («Riv. di Numism. », p. 443):
Sulla funzione monetale dell' « aes rude » nei sepolcri dell'antica
Elruria. Cfr. «Bull. Inst. » 1885, v. 200, aes rude in mano.
(3) Cfr. l'ossuario di Poggio alla Sala; Milani, Museo To-
pografico dell' Etruria, p. 66.
E IL SUO TERRITORIO IN ETÀ ETRUSCA