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Monatshefte für Kunstwissenschaft — 2.1909

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II Trionfo della Morte nel Palazzo Sclafani di
Palermo
di Leandro Ozzola
Uno dei problemi piu importanti ehe offre la pittura della rinascita in Sicilia
e senza dubbio la ricerca dell'autore del maestoso dipinto rappresentante il Trionfo
della Morte, ehe si vede nel Palazzo Sclafani in Palermo (Fig. I, 11) L'attribuzione
comune della critica odierna e ancora quella accennata da uno scrittore locale della
fine del seicento ') e accettata dal Rosini nella sua Storia della pittura 2), ehe sia cioe
opera d'uno sconosciuto fiammingo ").
Sarebbe inutile ripetere qui gli argomenti con cui il Di Marzo ha definitivamente
confutato le vecchie attribuzioni ad artisti come Vicenzo di Pavia, lo Zingaro, Antonio
Crescenzio 4). Accettanto le conclusioni dello Janitschek 5) egli ammette ehe il dipinto
sia opera di due mani, una fiamminga del maestro principale e una secondaria d'un
aiuto locale, e aggiunge di suo l'ipotesi ehe l'aiuto si possa identificare in Riccardo
Quartararo, pittore palermitano ").
Lasciando da parte la quistione molto secondaria del cooperatore, resta sempre
da vedere chi sia il misterioso artista, ehe ha concepito e diretto l'opera. La ragione,
secondo me, per cui dal Rosini in poi gli storici dell'arte si sono dovuti accontentare
dell'attribuzione vaga d'un ignoto fiammingo senza poter mai fare un nome solo dei
numerosi artisti a noi noti, sta nel fatto ehe il dipinto presenta realmente qualche
carattere dell'arte fiamminga, senza perö appartenere al campo vero e proprio di
quell'arte, ma piuttosto a una regione da essa influenzata, e da poco tempo scienti-
ficamente esplorata, intendo dire l'arte spagnuola.
Confrontando il dipinto palermitano con la tavola di San Giorgio del Louvre,

9 Di Marzo Gioacchino — La pittura in Palermo nel rinascimento. Palermo 1899. p. 161.

2) Storia della pittura in Italia. Pisa 1841. III. 32 e 50.

") Crowe e Cavalcaselle non accettano questa attribuzione e seguono la tradizione locale
ehe l'attribuiva ad Antonio Crescenzio (Hist, of painting in North Italy II. 110); la sua opera
firmata perö, la copia dello Spasimo di Raffaello, basta a togliere ogni importanza all'attri-
buzione. Il Cavalcaselle nota ehe la leggenda delle relazioni fra l'ignoto fiammingo autore del
Trionfo all'ospedale di Palermo e imitata da quella simile di Memling a proposito dell'ospedale
di Bruges. Piü recentemente Franz Dülberg lo ascrisse a un ignoto olandese verso l'ano 1450
(Giubileo). Cf. Frühholländer in Italien. Egli lo confronta con una Apocalisse di un miniatore
olandese con cui perö non ha relazioni caratteristiche.

4) Cf. Di Marzo op. cit. p. 162 e segg.

5) Janitschek. Zur Charakteristik der palermitanischen Malerei der Renaissance Zeit.
Repertorium etc. Band 4. Heft. S. 363. Stuttgart 1876. Le conclusioni sono riportate dal Di
Marzo op. cit. p. 169 e segg.

6) Di Marzo op. cit. p. 175 — L'opinione dello Janitschek fu evidentemente originata
dalla presenza nel dipinto dei due rittratti del pittore coll'appoggiamano e pennello, e del dis-
cepolo ehe gli regge il vasetto del colore.
 
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