E O E S* Z / jg. Z 103
brarci Verihmile talvolta in Omero, che Marte, o Minerva porga-
no (bccorso, o conhgìio a qualche Eroe, e che i'ahihano per viag-
gio, come fa Minerva lotto lembianza di Mentore neli'Ulihea; per-
chè quelle due falle Deita lignificano il Valor militare, e la Pruden-
za di quel guerriero, dal buon'ulo inviabile delie quali Virtù, ren-
duto vilibile dal Poeta, è quell'Eroe ben conligliato, e dileso dalia
morte, o da altri pericoli. Sicché allora PIntelletto apprende una
Verità lignificata da quelle Immagini. Ma il (chiare indietro Palla
d'Ettore, non ha verun sondamento verilimiie appreso i dotti, nul-
la lignifica, e pende lol da una macchina, che li poteva, o dovea
risparmiare in quel luogo. Siccome figurandoli per Minerva condot-
terà o aslislrice, e ajutatrice di Telemaco la Sapienza, non fu poi
molto Verilimiie, ch'ella il conducete in traccia d'Ulihe per tutta
la Grecia, fuorché nel luogo, ov'egli appunto li trovava. Nella heh
la maniera molti movimenti degli Dii legnati da'Gentili poterono
dirli nobilmente Verilimili, perchè seudalmente s'elprimevano coti
ehi quelle ispirazioni, quegli ajuti, e que'gahighi, che in viabilmen-
te logliono venir dal Cielo agli uomini, e che ancor dalla gente
Icienziata li potevano probabilmente himare accaduti in quelle tali
circotìanze, azioni, e persone. Nulla per lo contrario di Verisimil
nobile può trovarli nella ferita, che Marte nell'Iliade riceve da Dio-
mede, e nel suo pianto fanciuiìesco alia presenza di Giove, che per-
ciò il rampogna, e di poi sa chiamar Peone medico degli Dei, ac-
ciocché lo guarilca. Altre limili macchine li Icontrano per sillade,
nulla lignificanti, ed affatto inverihmili ai dotti, e forsè anche al
volgo amico, essendo ben neceharia una solenne sciocchezza per cre-
der verisimili quelle Favole in persone, che pur nel medesimo tem-
po li teneano per divine. Dai partigiani d'Omero so, che lì produr-
ranno molte difele; ma lasciando io gli antichi Poeti, mi rihringo
ai moderni, e dico: Doverli ular gran parlimonia del Verisimile po-
polare ne'Poemi Epici; doversi per quanto li può cavare il Maravi-
glioso dalla Natura propria delle cose, che lì trattano, e delie perso-
ne, che s'introducono, cagionando queho, quando però ha Verihmi-
ìe, quel nobil diletto, che dal buon Guho Poetico lì richiede. Le
cole puramente naturali, ma hraordinarie, ma nuove, lono ancor più
difhcili da trovarli, che non è il maviglioso de'Romazi, e perciò
dati più gloria ai valenti Poeti. Quelle, perchè umane, son facil-
mente ricevute dalla nohra credenza; e sono accolte con ammirazio-
ne, perchè rare, perchè lollevate lopra l'ulo ordinario delle umane
opera-
brarci Verihmile talvolta in Omero, che Marte, o Minerva porga-
no (bccorso, o conhgìio a qualche Eroe, e che i'ahihano per viag-
gio, come fa Minerva lotto lembianza di Mentore neli'Ulihea; per-
chè quelle due falle Deita lignificano il Valor militare, e la Pruden-
za di quel guerriero, dal buon'ulo inviabile delie quali Virtù, ren-
duto vilibile dal Poeta, è quell'Eroe ben conligliato, e dileso dalia
morte, o da altri pericoli. Sicché allora PIntelletto apprende una
Verità lignificata da quelle Immagini. Ma il (chiare indietro Palla
d'Ettore, non ha verun sondamento verilimiie appreso i dotti, nul-
la lignifica, e pende lol da una macchina, che li poteva, o dovea
risparmiare in quel luogo. Siccome figurandoli per Minerva condot-
terà o aslislrice, e ajutatrice di Telemaco la Sapienza, non fu poi
molto Verilimiie, ch'ella il conducete in traccia d'Ulihe per tutta
la Grecia, fuorché nel luogo, ov'egli appunto li trovava. Nella heh
la maniera molti movimenti degli Dii legnati da'Gentili poterono
dirli nobilmente Verilimili, perchè seudalmente s'elprimevano coti
ehi quelle ispirazioni, quegli ajuti, e que'gahighi, che in viabilmen-
te logliono venir dal Cielo agli uomini, e che ancor dalla gente
Icienziata li potevano probabilmente himare accaduti in quelle tali
circotìanze, azioni, e persone. Nulla per lo contrario di Verisimil
nobile può trovarli nella ferita, che Marte nell'Iliade riceve da Dio-
mede, e nel suo pianto fanciuiìesco alia presenza di Giove, che per-
ciò il rampogna, e di poi sa chiamar Peone medico degli Dei, ac-
ciocché lo guarilca. Altre limili macchine li Icontrano per sillade,
nulla lignificanti, ed affatto inverihmili ai dotti, e forsè anche al
volgo amico, essendo ben neceharia una solenne sciocchezza per cre-
der verisimili quelle Favole in persone, che pur nel medesimo tem-
po li teneano per divine. Dai partigiani d'Omero so, che lì produr-
ranno molte difele; ma lasciando io gli antichi Poeti, mi rihringo
ai moderni, e dico: Doverli ular gran parlimonia del Verisimile po-
polare ne'Poemi Epici; doversi per quanto li può cavare il Maravi-
glioso dalla Natura propria delle cose, che lì trattano, e delie perso-
ne, che s'introducono, cagionando queho, quando però ha Verihmi-
ìe, quel nobil diletto, che dal buon Guho Poetico lì richiede. Le
cole puramente naturali, ma hraordinarie, ma nuove, lono ancor più
difhcili da trovarli, che non è il maviglioso de'Romazi, e perciò
dati più gloria ai valenti Poeti. Quelle, perchè umane, son facil-
mente ricevute dalla nohra credenza; e sono accolte con ammirazio-
ne, perchè rare, perchè lollevate lopra l'ulo ordinario delle umane
opera-