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lo trasportavano sui carri, lo versavano nelle otri e da queste lo ri-
ponevano nelle anfore, come da altre pitture pompeiane abbiamo
potuto rilevare. Che i premuori dell’ uva fossero tre sia per rito bac-
chico , sia per consuetudine di vendemmia , oltre le pitture pom-
peiane possiamo congetturarlo da quel nappo istoriato di cui canta
Anacreonte e in cui le uve si veggon pigiate da Bacco, Amore, e Ba-
dilo.
Un’ altra pittura ci è anche sembrata molto degna di osserva-
zione in cui si vede la cerimonia di un sacrifizio agli Dei lari. Sotto
la pittura è l’ara in rilievo con i serpenti da ambo i lati e le solite
offerte dipinte al di sepia di frutta con l’ovo nel mezzo. Al di so-
pra è rappresentata la cerimonia del sacrifizio. Cinque giovinetti o ca-
nnili circondano l’ara, quello di mezzo suona le tibie, due sacrificatori
fiancheggiano 1’ ara istessa con un rito in una mano ed una cista
nell’ altra. Tutti son vestiti uniformemente di tonache bianche listate
di rosso.
Tra le figure dipinte sui muri esterni delle case vi si ravvisa
Mercurio, Ercole, un Bacco con la sua Arianna, due teste colossali
di Divinità, ed altre.
Sono anche da osservarsi due mostre di finestre, la cui im-
pronta è restata chiarissima sui muri, che erano di legname con l’or-
namento degli orecchioni alle estremità. Una porta con tre falli
di terra cotta sopra di essa, forse l’ingresso di un forno.
Si vede anche, esaminando i muri che cingevano le antiche case ,
come le acque piovane erano tutte versate nella parte interna di
esse, e raccolte nelle cisterne a via di condotti di terra cotta fab-
bricati nella grossezza dei muri.
Molte iscrizioni sono eziandio degne di osservazione, che ci con-
fermano nell’ opinione da noi più volte ripetuta che molte di esse
riguardano i candidati alle magistrature municipali, che erano per
questo mezzo messi in evidenza, e celebrati. Oltreché, come abbiamo
lo trasportavano sui carri, lo versavano nelle otri e da queste lo ri-
ponevano nelle anfore, come da altre pitture pompeiane abbiamo
potuto rilevare. Che i premuori dell’ uva fossero tre sia per rito bac-
chico , sia per consuetudine di vendemmia , oltre le pitture pom-
peiane possiamo congetturarlo da quel nappo istoriato di cui canta
Anacreonte e in cui le uve si veggon pigiate da Bacco, Amore, e Ba-
dilo.
Un’ altra pittura ci è anche sembrata molto degna di osserva-
zione in cui si vede la cerimonia di un sacrifizio agli Dei lari. Sotto
la pittura è l’ara in rilievo con i serpenti da ambo i lati e le solite
offerte dipinte al di sepia di frutta con l’ovo nel mezzo. Al di so-
pra è rappresentata la cerimonia del sacrifizio. Cinque giovinetti o ca-
nnili circondano l’ara, quello di mezzo suona le tibie, due sacrificatori
fiancheggiano 1’ ara istessa con un rito in una mano ed una cista
nell’ altra. Tutti son vestiti uniformemente di tonache bianche listate
di rosso.
Tra le figure dipinte sui muri esterni delle case vi si ravvisa
Mercurio, Ercole, un Bacco con la sua Arianna, due teste colossali
di Divinità, ed altre.
Sono anche da osservarsi due mostre di finestre, la cui im-
pronta è restata chiarissima sui muri, che erano di legname con l’or-
namento degli orecchioni alle estremità. Una porta con tre falli
di terra cotta sopra di essa, forse l’ingresso di un forno.
Si vede anche, esaminando i muri che cingevano le antiche case ,
come le acque piovane erano tutte versate nella parte interna di
esse, e raccolte nelle cisterne a via di condotti di terra cotta fab-
bricati nella grossezza dei muri.
Molte iscrizioni sono eziandio degne di osservazione, che ci con-
fermano nell’ opinione da noi più volte ripetuta che molte di esse
riguardano i candidati alle magistrature municipali, che erano per
questo mezzo messi in evidenza, e celebrati. Oltreché, come abbiamo