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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 6.1900

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Rampolla del Tindaro, Mariano: Di un nuovo documento contenente la biografia di S.a Melania Giuniore
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https://doi.org/10.11588/diglit.18743#0019
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BIOGRAFIA D( S." MELANIA GIUNIORE

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a Piniano e Melania, giuniore, sentenza ora comunemente am-
messa; e ohe i medesimi, orbati di prole, avendo destinato per
elemosine ai poveri ed opere di religione l'amplissimo loro pa-
trimonio, avessero mutato in pio luogo il sontuoso palazzo dei
loro maggiori. Più tardi, nel 1890, tenendo egli conto della
nuova scoperta, corresse questa sua opinione e riconobbe che la
casa dei Valerii sul Celio non fu già da quei pii coniugi largita
ad uso di monastero, ma, per non trovarsi dapprima compratori
a cagione del grande valore, e quindi, nella invasione di Ala-
rico, incendiata in i tarte e devastata-, fu venduta per nulla. In
questa occasione l'illustre archeologo non dubitò di appellare
prezioso monumento storico il nuovo testo originale di cui è
parola ■.

Ora aggiungerò pochi cenni intorno alla provenienza, età ed
integrità del nuovo codice venuto alla luce. E un volume in
quarto grande, membranaceo, assai nitido ed ottimamente con-
servato, nel quale frammischiati ad un trattato di Sant'Ildefonso,
si contengono vari opuscoli agiografici. La scrittura, in caratteri
semigotici, il fa rimontare al secolo IX. Appartenne, a quanto
pare per non dubbi indizi, alla Chiesa ovetense, dove fu scritto
dopo che il Nord della penisola iberica, stabilitavisi da Pelagio
la sede del Kegno. era divenuto centro di cristiana restaurazione
per opera principalmente di Alfonso II il Casto, il quale, nei
primordi dell'anzidetto secolo (802-811), vi eresse la Cattedra
episcopale e si fece instauratore della disciplina e del governo
visigoto, nonché munifico fautore delle lettere e delle arti2.

Il codice ovetense ne ha dunque conservata la biografìa di
Melania del tutto intera, e così ricolma la lacuna dei mano-
scritti di Parigi e di Chartres, la quale si estende alla sesta

1 Bollettino comunale di Archeologia, anno 1890, p. 289.

2 Do La Fuente, Hist. eccles. de Espaha, torà. Ili, c. ti, 17, 18 ; e. VI
17, 38 ; Albedense, Espàma sctgrada, tom. XIII, pag. 453.
 
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