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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Conferenze di Archeologia Cristiana dell'anno 1921 (1)
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0055
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constatare che fra quei graffiti oltre alle invocazioni degli apostoli si veggono trac-
ciati dei vasi di varie forme ; onde egli suppone che questi ricordino le libazioni
fatte presso il sepolcro temporaneo degli apostoli che doveva essere venerato in
quel gruppo. Disse pertanto che a lui sembrava di poter riconoscere in quel cavo
fatto in corrispondenza della fascia dei graffiti un nascondiglio in cui si sarebbero
potute collocare due cassette di piombo con le quali forse si trasportarono le 06sa
degli apostoli sulla via Appia nel secolo terzo. Aggiunse però che lo studio di
quello scavo assai difficile per la presenza dell'acqua, deve essere ancora conti-
nuato e che egli tornerà altra volta a parlare di questo argomento (1).

Il dott. E. Josi riferì sull'opera svolta dalla Commissione d'Archeologia Sacra
per assicurare in modo definitivo la conservazione di due antichissimi cimiteri cri-
stiani, l'uno sull'Appia e l'altro sulla Salaria Vetere. Ricordò come nel cimitero
di Pretestato, meta delle prime esplorazioni di G. B. de Rossi, per l'opposizione
del proprietrio della vigna soprastante, non si erano potuti più eseguire scavi regolari
fin dal 1872; ad eccezione di alcuni restauri compiuti negli anni 1908-909 e che si
erano dovuti sospendere per nuove difficoltà sopraggiunte. Finalmente nel luglio
del decorso anno, la Commissione d'Archeologia Sacra, per la munificenza di S. S.
Benedetto XV, è entrata in possesso dell'area che si svolge al di sopra delle zone
più insigni del cimitero, quali la regione del cubicolo detto della passione e l'altra
celeberrima « della spelunca magna » nella quale il de Rossi scopri nel 1863 il
sepolcro del martire San Gennaro e dove in seguito l'Armellini identificò la cripta
dei diaconi di Sisto II, Felicissimo e Agapito.

Comunicò poi che nell'ottobre scorso, sempre per munificenza del Sommo
Pontefice Benedetto XV, la Commissione riusciva a salvare dalla distruzione per
la speculazione edilizia il cimitero d Panfilo sulla via Salaria vetere, dallo stesso
disserente esplorato e identificato nella primavera del 1920; riassunse brevemente
i notevoli contributi portati dalle sue esplorazioni e disse come dal mese di no-
vembre vi si sono intrapresi regolari lavori di escavazione fino al profondissimo
secondo piano del cimitero, dove continuamente tornano in luce sepolcri ancora
intatti in numero di gran lunga superiori a quello delle altre catacombe romane.
Terminò dando notizia dei più recenti trovamenti ivi avvenuti soffermandosi ad
illustrare l'epigrafe di una bambina di nome Aprionanete alla quale è rivolta la
bellissima acclamazione : Credidisti in Deo vives in XP e mise in raffronto questa
frase con altre simili di iscrizioni già note.

Finalmente il Presidente Mons. Duchesne propose una nuova interpretazione
della iscrizione ylnfisfes Domini ce/sa sacrario Christi che si leggeva nel secolo nono
all'ingresso della Chiesa dei ss. Giovanni e Paolo (2). Egli esclude la restituzione
Antistes Domini Leo proposta dal De Rossi e considera l'«antistes Domini» come un
vocativo e supplisco pele, cioè « o Sacerdote del Signore vieni al sublime santuario
di Cristo etc. ». Secondo il riferente, la iscrizione si dirige al papa in generale,
al papa che essendo già entrato nell'atrio si dispone ad entrare nel santuario della
basilica.

Da questa spiegazione risulterebbe che il papa Leone non ci ha nulla a ve-
dere e che la iscrizione composta dallo stesso Pammachio attribuisce a lui la fon-
dazione di tutto l'edificio, cioè tanto dell'atrio quanto del Santuario interno.

(1) Vedi l'articolo su questo argomento in questo stesso fascicolo.

(2) v. Jhm « Damasi Epigrammata » N. 106.

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