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Or questa lapide dimostra, che il monumento è sacro ai
Mani di Publio Vibio Mariano, figlio di Publio che fu
procuratore e preside della provincia di Sardegna, due
volte pro pretore, tribuno delle coorti X pretoria, XI ur-
bana, IIII de'vigili, prefetto della legione II italica, pro
prefetto della legione III gallica, centurione de'frumen-
tarii , oriundo della colonia italica di Giulia Dertona
( oggi Tortona): a lui padre dolcissimo, ed a Regima
Massima madre carissima eretto da Vibia Maria Massi-
ma chiara femmina, figlia ed erede. Questo monumento
è molto corroso, e rotto è l'angolo meridionale, onde io
supplii le lettere mancanti secondo gli esemplari publi-
cati ne'tempi passati. Lo stile e gli ornati di questo mo-
numento ricordano i tempi severiani: esso consiste in un
vasto sarcofago di marmo bianco , molto annerito dal
tempo, collocato sopra uno zoccolo ristaurato ne' tempi
moderni senza grazia.
Questo sepolcro è circa 6 miglia fuori dell' antica
porta Ratumena, sotto il Campidoglio, e perciò nelle sue
vicinanze coincide la stazione ad Sexlum indicata nella
carta peutingeriana come esistente sulla via cassia 3 m.
lontano dal ponte Mulvio. Ivi dappresso, cioè precisa-
mente al casale, diramava a destra una strada antica ,
oggi chiusa entro le tenute di Ospedaletto, Buonricovero,
Vaccareccia ec. la quale menava direttamente a Veii, e
perciò col nome di via veientana viene indicata nelle
carte del Cingolani, e di Ameti.
SELCE.
Tre tenimenti nell'Agro Romano portano questo
nome desunto dall'abbondanza della lava basaltica, vol-
garmente detta selce che ivi ritrovasi: il primo perti-
nente alle monache de'ss. Domenico a Sisto si trova fuori
Or questa lapide dimostra, che il monumento è sacro ai
Mani di Publio Vibio Mariano, figlio di Publio che fu
procuratore e preside della provincia di Sardegna, due
volte pro pretore, tribuno delle coorti X pretoria, XI ur-
bana, IIII de'vigili, prefetto della legione II italica, pro
prefetto della legione III gallica, centurione de'frumen-
tarii , oriundo della colonia italica di Giulia Dertona
( oggi Tortona): a lui padre dolcissimo, ed a Regima
Massima madre carissima eretto da Vibia Maria Massi-
ma chiara femmina, figlia ed erede. Questo monumento
è molto corroso, e rotto è l'angolo meridionale, onde io
supplii le lettere mancanti secondo gli esemplari publi-
cati ne'tempi passati. Lo stile e gli ornati di questo mo-
numento ricordano i tempi severiani: esso consiste in un
vasto sarcofago di marmo bianco , molto annerito dal
tempo, collocato sopra uno zoccolo ristaurato ne' tempi
moderni senza grazia.
Questo sepolcro è circa 6 miglia fuori dell' antica
porta Ratumena, sotto il Campidoglio, e perciò nelle sue
vicinanze coincide la stazione ad Sexlum indicata nella
carta peutingeriana come esistente sulla via cassia 3 m.
lontano dal ponte Mulvio. Ivi dappresso, cioè precisa-
mente al casale, diramava a destra una strada antica ,
oggi chiusa entro le tenute di Ospedaletto, Buonricovero,
Vaccareccia ec. la quale menava direttamente a Veii, e
perciò col nome di via veientana viene indicata nelle
carte del Cingolani, e di Ameti.
SELCE.
Tre tenimenti nell'Agro Romano portano questo
nome desunto dall'abbondanza della lava basaltica, vol-
garmente detta selce che ivi ritrovasi: il primo perti-
nente alle monache de'ss. Domenico a Sisto si trova fuori