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travertino, seguendo un andamento in genere poco re-
golare, poiché ora si scosta, ora si avvicina al fiume.
Circa un miglio dopo il ponte entra nella selva di Ca-
stel Madama, e quindi costeggia quattro fimbrie del
monte di Siciliano. Verso la metà del cammino si per-
viene presso la sostruzione e la opera arcuata dell' A-
mene Nuova. Al passaggio di un rivo scorgesi a destra
un avanzo dell'arenazione della Claudia, e presso il fiu-
me è lo speco della Marcia. Di là da questo punto si
scoprono altri avanzi dell' acquedotto della Claudia e
dell'Aniene Nuova, e dopo aver tragittato un altro rivo
si perviene ai piedi dell'ardua salita di Castel Madama,
terra, della quale ho fatto menzione altrove.
Ora tornando a Vicovaro , dopo il bivio notato di
sopra, la strada grande sale alla terra, che in questa par-
te null' altro presenta degno di particolare osservazione
che la chiesa di s. Antonio a destra della via, la quale
è ornata di un piccolo portico sostenuto da quattro co-
lonne antiche di breccia con capitelli di ordine dorico
che per la forma richiamano quello delle cariatidi del
Pandrosio di Atene, e che sono ricchi e ben lavorati.
Per lo stile possono dirsi lavoro de' tempi di Claudio ,
o di Nerone. Di là da questa chiesa , dove si volge a
sinistra per salire alla terra veggonsi a destra gli avan-
zi del recinto primitivo della cittadella di Varia. I massi
sono grandi , ma meno irregolari di quelli della cinta
inferiore: sono però messi insieme senza badare affatto
al ribattimento delle commettiture : alcuni hanno fino
ad 8 piedi ed un quarto di lunghezza , e più di 2 e
mezzo di altezza : il muro è a doppia fodera ed in
questo luogo conservasi ancora la traccia dell' aper-
tura della porta antica della cittadella. Volgendo a de-
stra entrasi in una strada che ricorre parallela quasi alla
via consolare, e che di là dalla porta orientale della ter-
travertino, seguendo un andamento in genere poco re-
golare, poiché ora si scosta, ora si avvicina al fiume.
Circa un miglio dopo il ponte entra nella selva di Ca-
stel Madama, e quindi costeggia quattro fimbrie del
monte di Siciliano. Verso la metà del cammino si per-
viene presso la sostruzione e la opera arcuata dell' A-
mene Nuova. Al passaggio di un rivo scorgesi a destra
un avanzo dell'arenazione della Claudia, e presso il fiu-
me è lo speco della Marcia. Di là da questo punto si
scoprono altri avanzi dell' acquedotto della Claudia e
dell'Aniene Nuova, e dopo aver tragittato un altro rivo
si perviene ai piedi dell'ardua salita di Castel Madama,
terra, della quale ho fatto menzione altrove.
Ora tornando a Vicovaro , dopo il bivio notato di
sopra, la strada grande sale alla terra, che in questa par-
te null' altro presenta degno di particolare osservazione
che la chiesa di s. Antonio a destra della via, la quale
è ornata di un piccolo portico sostenuto da quattro co-
lonne antiche di breccia con capitelli di ordine dorico
che per la forma richiamano quello delle cariatidi del
Pandrosio di Atene, e che sono ricchi e ben lavorati.
Per lo stile possono dirsi lavoro de' tempi di Claudio ,
o di Nerone. Di là da questa chiesa , dove si volge a
sinistra per salire alla terra veggonsi a destra gli avan-
zi del recinto primitivo della cittadella di Varia. I massi
sono grandi , ma meno irregolari di quelli della cinta
inferiore: sono però messi insieme senza badare affatto
al ribattimento delle commettiture : alcuni hanno fino
ad 8 piedi ed un quarto di lunghezza , e più di 2 e
mezzo di altezza : il muro è a doppia fodera ed in
questo luogo conservasi ancora la traccia dell' aper-
tura della porta antica della cittadella. Volgendo a de-
stra entrasi in una strada che ricorre parallela quasi alla
via consolare, e che di là dalla porta orientale della ter-