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Herculis in magni vultus descendere Caesar
Dignatus Latine dat nova tempia viae,
Qua Triviae nemorosa petit dum regna viator
Octavum domina marnior ab urbe legit.
e nello stesso libro ep. CII.
Appia, quam simili Venerandus in Hercule Caesar
Consecrat, Ausoniae maxima fama viae.
Haec minor Alcides, niaior quae gesserit audi
Sextus ab albana, quem colit arce lapis.
Questo ultimo verso- che si riferisce alla distanza è una
conferma di quello dell'epigramma LXV, poiché il mi-
glio ottavo dell'Appia, partendo da Roma, corrispondeva
al sesto dalla villa albana di Domiziano, la quale era al
XIV. m. Il Fabrettì Inscr. c. VII. n. 199. riferisce ,
che nel tempio edificato da Domiziano sulla via appia
lap. VIII. fu rinvenuto il marchio seguente: OPVS D0-
LIAR EX PRAED DD NN EX FIG DOMITIANIS
MINOR: il Pratilli Cia Appia p. 70 apporta questo
marchio e vi aggiunge colla facilità sua, che il Fabretti
da quello ricavasse, che ivi Domiziano avea la villa; ma
il Fabretti altro non fece, che riferire il marchio , ed
il luogo dove venne scoperto, senza aggiungere altro; e
certamente non poteva venire in mente a quell' esimio
archeologo di porre la villa di Domiziano sei miglia più
verso Roma di quello che era, e d'altronde le figline
Domiziane non erano di Domiziano, ma de'Domizii , e
sarebbe da dimostrarsi, che appartenessero a Domizia
sua moglie, piuttosto che ad altri individui della me-
desima famiglia, onde potere asserire, che una fabbrica
nella quale si trovano si debba dire costrutta da Domi-
ziano, o sotto Domiziano. Io stesso vidi parecchi marchi
di mattoni scoperti l'anno 1823 nel fare la nuova cloaca
che da s. Romualdo tende verso la piazza di Venezia :
Herculis in magni vultus descendere Caesar
Dignatus Latine dat nova tempia viae,
Qua Triviae nemorosa petit dum regna viator
Octavum domina marnior ab urbe legit.
e nello stesso libro ep. CII.
Appia, quam simili Venerandus in Hercule Caesar
Consecrat, Ausoniae maxima fama viae.
Haec minor Alcides, niaior quae gesserit audi
Sextus ab albana, quem colit arce lapis.
Questo ultimo verso- che si riferisce alla distanza è una
conferma di quello dell'epigramma LXV, poiché il mi-
glio ottavo dell'Appia, partendo da Roma, corrispondeva
al sesto dalla villa albana di Domiziano, la quale era al
XIV. m. Il Fabrettì Inscr. c. VII. n. 199. riferisce ,
che nel tempio edificato da Domiziano sulla via appia
lap. VIII. fu rinvenuto il marchio seguente: OPVS D0-
LIAR EX PRAED DD NN EX FIG DOMITIANIS
MINOR: il Pratilli Cia Appia p. 70 apporta questo
marchio e vi aggiunge colla facilità sua, che il Fabretti
da quello ricavasse, che ivi Domiziano avea la villa; ma
il Fabretti altro non fece, che riferire il marchio , ed
il luogo dove venne scoperto, senza aggiungere altro; e
certamente non poteva venire in mente a quell' esimio
archeologo di porre la villa di Domiziano sei miglia più
verso Roma di quello che era, e d'altronde le figline
Domiziane non erano di Domiziano, ma de'Domizii , e
sarebbe da dimostrarsi, che appartenessero a Domizia
sua moglie, piuttosto che ad altri individui della me-
desima famiglia, onde potere asserire, che una fabbrica
nella quale si trovano si debba dire costrutta da Domi-
ziano, o sotto Domiziano. Io stesso vidi parecchi marchi
di mattoni scoperti l'anno 1823 nel fare la nuova cloaca
che da s. Romualdo tende verso la piazza di Venezia :