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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Antica — Roma: Tipografia delle belle arti, 1838

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https://doi.org/10.11588/diglit.68900#0102
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82 Poni a Romana
di Tito sovraindicato, ed era in direzione del paese de’
Sabini: ora da Festo ci venne conservato il suo nome,
cioè Romana, impostole dai Sabini, perchè per essa en-
travano in Roma come quella che era rivolta dal canto lo-
ro: Roman am Portam vulgus appellai libi ex epistilio
defluii aqua, qui locus ab antiquis appellavi solitus
est statuae Cinciae, quod in eo fuit sepulcrum eius fa-
mihae: sed porta romana instituta est a Romulo in-
fimo clivo P ictoriae, qui locus gradibus in quadrarti
forniatus est' est appellata autem Romana a Sabinis
praecipue, quod ea proximus aditus erat Romani. Que-
sta porta sembra non doversi confondere con la Romanu-
la, che vedrassi avere appartenuto al secondo recinto dì
Romulo, ed essere stata rivolta in altra direzione: dall’
altro canto troppo stretta analogia di nome fra Romana
e Romanula si osserva per credere che fossero affatto di-
stinte; quindi io suppongo che nell’ingrandimento fatto
dopo la pace di Tazio rimasta inutile la Porta Romana
quella aperta in sua vece sotto il lato del Palatino che
guarda la via Nuova ed il Velabro fosse appellata Porta
Romanula. La porta, che fu in direzione delFaccesso
che presenta il monte di fianco alla chiesa di s. Ana-
stasia nell’angolo occidentale, fu contemporaneamente
presso la via Nuova, strada che siccome a suo luogo si
proverà dall’angolo meridionale del Foro lambendo il
Palatino pel Velabro conduceva al Circo Massimo: ora
Solino Poljhist. c. IL mostra che si chiamò Mugonia,
scrivendo che Tarquinio Prisco abitò ad Magoni am Por-
tarti supra s ammani Novanti Niam. Questa vien ricor-
data da Dionisio lib. IL c. L. col nome di Muxwwdsg
prova che ne riconosceva la etimologia dal verbo
mugghiare, come pur la riconosceva Varrone de
Ling. Lai. lib. IV. §. 164 che 1’ appella Mu ctoni sì
Praeterea intra muros video portas dici'. In Palatio
 
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