Porta Appia 149
bre via consolare, sulla quale è posta. Nella massa
è de’ tempi di Onorio , ma Belisario ricostrusse il for-
nice, nel quale vedesi espresso il monogramma cristiano
fra le lettere mistiche dell’ Apocalissi A ed Q. Da que-
sta porta alla susseguente detta Appia o di s. Sebastia-
no è circa un terzo di miglio : ed in questo tratto s’in-
contra 1’ acquedotto dell’ acqua Antoniniana che forni-
va le terme di Caracalla, e che traversava le mura.
Della porta Appia la memoria più antica, che si ab-
bia è F Anonimo di Mabillon ; poscia più volte s’ incon-
tra ora col nome di Appia, ora per corruzione con quel-
lo di Accia, e D’ Azia : 1’ attuale più commune di por-
ta s. Sebastiano non comincia a comparire che sul fini-
re del secolo XV. E come quello di Appia deriva dal-
la famosa via sulla quale si trova, così quest’ ultimo lo
ha per la basilica sacra a quel santo martire, alla qua-
le si va per questa porta. Nel 1312 fu presa da un tal
lanicho nobile romano secondo Ferreto Vicentino pres-
so i Rerum Italie. Script. T. IX. p. 1107, il quale in
tal circostanza incendiò molti edificii da questa parte.
Nel 1327 ai 29 di settembre secondo il Villani avven-
ne presso questa porta una zuffa fra i Romani e le gen-
ti di Roberto re di Napoli che furono messe in rotta da
Iacopo de Pontianis capo - rione. Di questo fatto si ha
sul luogo una memoria, vedendosi grafita la immagine
di s. Michele Arcangelo, nella cui festa i Romani ripor-
tarono quella vittoria, e la iscrizione seguente in lette-
re di forma così detta gotica: notando, che il Iacopo de
Pontianis che riportò quella vittoria fu avo del marito
di s. Francesca Romana, e che apparteneva ad una no-
bile famiglia proveniente dal municipio tusculano, che
avea fissato la sua dimora in Trastevere , onde è da
credersi che questo fosse capo-rione di Trastevere: veg-
P. I. 11
bre via consolare, sulla quale è posta. Nella massa
è de’ tempi di Onorio , ma Belisario ricostrusse il for-
nice, nel quale vedesi espresso il monogramma cristiano
fra le lettere mistiche dell’ Apocalissi A ed Q. Da que-
sta porta alla susseguente detta Appia o di s. Sebastia-
no è circa un terzo di miglio : ed in questo tratto s’in-
contra 1’ acquedotto dell’ acqua Antoniniana che forni-
va le terme di Caracalla, e che traversava le mura.
Della porta Appia la memoria più antica, che si ab-
bia è F Anonimo di Mabillon ; poscia più volte s’ incon-
tra ora col nome di Appia, ora per corruzione con quel-
lo di Accia, e D’ Azia : 1’ attuale più commune di por-
ta s. Sebastiano non comincia a comparire che sul fini-
re del secolo XV. E come quello di Appia deriva dal-
la famosa via sulla quale si trova, così quest’ ultimo lo
ha per la basilica sacra a quel santo martire, alla qua-
le si va per questa porta. Nel 1312 fu presa da un tal
lanicho nobile romano secondo Ferreto Vicentino pres-
so i Rerum Italie. Script. T. IX. p. 1107, il quale in
tal circostanza incendiò molti edificii da questa parte.
Nel 1327 ai 29 di settembre secondo il Villani avven-
ne presso questa porta una zuffa fra i Romani e le gen-
ti di Roberto re di Napoli che furono messe in rotta da
Iacopo de Pontianis capo - rione. Di questo fatto si ha
sul luogo una memoria, vedendosi grafita la immagine
di s. Michele Arcangelo, nella cui festa i Romani ripor-
tarono quella vittoria, e la iscrizione seguente in lette-
re di forma così detta gotica: notando, che il Iacopo de
Pontianis che riportò quella vittoria fu avo del marito
di s. Francesca Romana, e che apparteneva ad una no-
bile famiglia proveniente dal municipio tusculano, che
avea fissato la sua dimora in Trastevere , onde è da
credersi che questo fosse capo-rione di Trastevere: veg-
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