Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Antica — Roma: Tipografia delle belle arti, 1838

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.68900#0193
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
Ponte Cestius, oGeatiani 173
di Roma, e sopra qualche altro fiume che il Tevere,
non parlandosi mai in quelle tre lettere nè di Roma, nè
del Tevere. Forse per la basilica, che in quel processo
ripetutamente si nomina dee ravvisarsi quella di s. Paolo
che allora stavasi edificando, e pel ponte quello grande
sull’Alinone coperto dalla strada attuale, che a quella
basilica conduce, il quale fu in quella epoca certamente
raddoppiato in larghezza onde dare adito al portico son-
tuoso, che dalla porta s. Paolo attuale a quella basilica
conduceva.
Dopo la era di Simmaco il ponte fu instaurato nel
secolo X. da un Benedetto senatore di Roma, che forse
è lo stesso che Benedetto figlio di Gregorio I. conte tu-
scolano, che divenuto papa è conosciuto nella serie col
nome di Benedetto Vili. Una memoria di questo instau-
ro si ha sopra uno de’ risalti de] parapetto a sinistra,
sul quale in lettere e stile di quel secolo si legge :
BENEDICTVS ALME
VRBIS SVMMc SENAT
OR RESTAVRAVIT HVN
C PONTEM FERE D1RV
TVM
Altri instauri ebbe particolarmente nella fine del seco-
lo XVI. dopo i guasti della inondazione dell’anno 1ó98:e
nell’anno 1679 da Innocenzo XI. come testifica la iscri-
zione, che nell’altro ponte della isola si legge: e final-
mente nell’anno 1834, in che fu rifondato in parte l’ar-
co minore dal canto di Trastevere.
Questo ponte è costrutto intieramente di travertini
nella parte esterna, di peperino e tufa nella interna: i
parapetti originali ed i loro risalti erano di marmo : al-
cuni se ne conservano, gli altri furono rifatti nel seco-
lo XVII, nell’anno 1679 : fra gli originali fortunatamente
conservansi quelli che portano la iscrizione riferita di
 
Annotationen