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Foro Olitorio 31
§. 7 e Plinio lib. VII. c. XXXVI, verso il padre, secon-
do Solino Poljhist c. I. §. 118, e Festo in Pietati. Es-
sere però stato diverso quel tempio da questo del Foro
Olitorio chiaramente apparisce da Plinio medesimo, che
ricordando quell'eroico esempio dice essere stato consa-
grato il luogo del carcere, dove era detenuta la madre
condannata a morir di fame, alla Pietà, essendo consoli
Cajo Quinzio, e Marco Acilio, cioè in epoca diversa da
quella ricordata di sopra, quantunque non possa stabi-
lirsi l'anno preciso, mancando que'due consoli nella se-
rie conosciuta: inoltre Plinio aggiunge, che a'suoi dì ve-
devasi in quel sito medesimo il teatro di Marcello: et lo-
cus ille eideni consecratus deae C. Quinctio, M. Ici-
lio consulibus, templo Pietatis extructo in illius
carceris sede, ubi nunc Marcelli theatrum est:
e che quel tempio fosse assai picciolo lo mostra Solino
1. c. che lo designa col nome di sacellum, e lo indica,
come non più esistente a'tempi suoi: locus dicatus suo
numini, Pietatis sacellum fuit. Quindi io credo,
che quel sacello consagrato in memoria della pietà fi-
liale stesse nel sito medesimo, dove poi fu edificato il
teatro di Marcello, e che debba riguardarsi come uno
di que'templi, che Cesare demolì nell'animo di erigger-
vi il teatro, che poi fu innalzato da Augusto, e chia-
mato di Marcello ad onore del nipote, siccome narra
Dione lib. XLI1I. c. XL1X. » E volendo edificare un
» teatro, come quello di Pompeo, lo cominciò, ma noi
« compiè; ed Augusto dopo avendolo terminato lo appellò
» col nome di Marco Marcello suo nipote: ora Cesare
» distruggendo le case ed i templi, che in quello spa-
» zio di luogo esistevano ebbe la taccia di aver bru-
« ciato le statue, che ad eccezione di poche, erano di
» legno, e che avendo trovato grandi tesori di ricchez-
» ze tutti se li appropriò. » Festo poi, o dii lo com-
 
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