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32 FORO Obitorio
pilò dice opera di Acilio questo tempio; ma in quel se-
gmento chiara apparisce una laguna così che parlando
de'due templi della Pietà, prima avea discorso di quel-
lo del Foro Olitorio, e poscia di quello della Pietà fi-
liale: e di due passi se ne fece uno solo, donde venne
la consusione.
Sul nome del terzo tempio insorge una difficoltà ,
poiché in Livio si legge due volte indicato come di Giu-
none Sospita, cioè Salvatrice, in Rufo poi come quello
di Matuta , ed in Vittore come quello di Giunone Ma-
tuta. E certo, che Matuta presso i Romani era una di-
vinità, che credevasi corrispondere alla Ino, o Leuco-
tea de' Greci , come mostrano Cicerone Tuscul. lib. I,
Ovidio ne' Fasti lib. VI, e nelle Metamorfosi lib. III,
e Plutarco Questioni §. XIV. XV; ma non è egualmente
certo, che Matuta non fosse ancora uno de' cognomi di
Giunone presso i Romani , specialmente ne' tempi più
antichi; laonde non avendo documenti sufficienti per de-
cidere la questione, credo dover chiamare questo tem-
pio col nome di Giunone Matuta, o Sospita ; difficoltà
che d' altronde non inssuisce punto sulla esistenza del
tempio. Cneo Cornelio Cetego, secondo Livio lib. XXXII.
c. XXX. essendo console l'anno 557 di Roma, sul punto
di venire a battaglia contra i Galli Cisalpini, Insubri ,
e Cenomani fece voto di ergere un tempio @lla dea so-
vraindicata , se in quel giorno avesse rotto e fugato i
nemici. Quattro anni dopo , secondo lo stesso storico
lib.XXXIV.c.LIII. essendo lo stesso Cornelio censore lo
dedicò: Medes eo anno aliquot dedicatae sunt, una lu-
nonis Sospitae IN Foro Olitorio vota, locataque
quadriennio ante a Cneo Cornelio consule gallico bel-
lo: censor idem declicavit. Dopo non se ne incontrano
altre memorie; ma essere rimasto intatto fino al termi-
nare del quarto secolo della era volgare lo mostrano i
cataloghi di Rufo e Vittore indicati di sopra.
 
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