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Foro Olitorio 33
Ho di già notato che di tre templi sono ancora su-
perstiti gli avanzi a s. Nicola in Carcere, chiesa fon-
data nel secolo IX. della era volgare sopra questi tre
templi medesimi. Labacco tav. XXIII. e XXIV. ne diè
la prima volta la pianta , che è stata rettificata Γ anno
1808 mercè gli scavi aperti per le cure dell'architetto
Giuseppe Valadier, non ha guari rapito alle Arti. I tre
templi sono paralleli fra loro e separati soltanto da una
intercapedine; essi hanno la faccia rivolta verso levante,
precisamente come la chiesa la quale contiene tutto in-
tiero il tempio centrale, e si appoggia ai laterali. Il tem-
pio centrale è il più vasto comprendendo insieme coi
gradini un'area di 50 piedi di larghezza e 105 di lun-
ghezza. Esso era formato da sei colonne di fronte ed
undici di fianco, scanalate , di ordine ionico, e di pe-
perino: di fronte e di dietro era doppia la linea delle
colonne : di fianco era semplice , quindi entrava nella
categoria degli esastili-pseudodipteri : tredici gradini vi
conducevano dall'area del Foro, che si trovò lastricata
di lastre di travertino negli ultimi scavi: allora pure si
scoprì fra i gradini un gran masso di piedestallo per
una statua equestre, il quale divideva i primi dieci gra-
dini in due branche. Delle sei colonne della fronte ri-
mangono le due prossime alle angolari, cioè la seconda
e la quinta: rimangono pure la seconda della seconda li-
nea di fronte, e la seconda della seconda linea di die-
tro verso mezzodì : rimangono le ante ο pilastri della
cella, lo stipite della porta di essa, una parte del muro,
ed il pilastro angolare posteriore verso mezzodì : tutte
le altre colonne mancano, come pure il muro setten-
trionale della cella ad eccezione dell' anta sovraccitata,
ed il muro occidentale. Allorché fu scavato nel 1808
si riconobbe che nel basamento ricorrevano sotto le co-
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