Palatino 403
edificò primitivamente : Quum aedificaret domum in
Palagio in eo loco ubi est , quae quondam Cicero-
nis, inox Censorini fait, nunc Statili Sisennae est,
proniitteretque eius architectus ita se eam aedificatu-
rum, ut libera a conspectu, immunisque ab omnibus
arbitris esset, neque quisquam in ea despicere pos-
set: Tu vero inquit si quid in te artis est ita com-
pone domum meam, ut quidquid agarn ab omnibus
perspici possit. Quest' ultimo aneddoto conferma essere
stata la casa in tal situazione che i vicini, superiori di
sito potevano guardarvi dentro. Questa prima casa di
Cicerone, come è noto, fu incendiata da Clodio e dai
suoi satelliti l'anno 695, e l'area fu consagrata alla Li-
bertà. Ritornato Cicerone in Roma ne ottenne dal senato
e dai pontefici la reintegrazione, e questo diè origine
alle orazioni prò Domo sua e de Harusp. Resp. Egli
stesso annunzia ad Attico lib. IV. epist. II. il trionfo
della sue proposizioni, ed ep. III. gli ostacoli di fatto
posti da Clodio, e come la casa era stata stimata 2 mil-
lioni di sesterzii, cioè 50 mila scudi. Quelle due let-
tere appartengono la prima all'ottobre, l'altra al novem-
bre dell'anno 696, e perciò la riedisicazione della casa
coincide colla fine di quell'anno, ed avrà durato tutto
l'anno seguente. Nella proscrizione triumvirale dell'an-
no 710 la casa di Cicerone fu confiscata e venduta ;
allora l'acquistò Lucio Marcio Censorino console l'an-
no 715 di Roma: ed in tanto io preferisco come posses-
sore immediato questo all'altro Censorino, che fu con-
sole l'anno 746, perchè Vellejo dice che subito dopo,
mox, venne la casa di Cicerone in potere di Censorino,
avverbio che non sarebbe ben adattabile ad un fatto
avvenuto 36 anni dopo, quando trattasi di un periodo
di 59 anni tutto insieme compreso; imperciocché quei
che la comprò da Censorino Tito Statilio Sisenna Tau-
edificò primitivamente : Quum aedificaret domum in
Palagio in eo loco ubi est , quae quondam Cicero-
nis, inox Censorini fait, nunc Statili Sisennae est,
proniitteretque eius architectus ita se eam aedificatu-
rum, ut libera a conspectu, immunisque ab omnibus
arbitris esset, neque quisquam in ea despicere pos-
set: Tu vero inquit si quid in te artis est ita com-
pone domum meam, ut quidquid agarn ab omnibus
perspici possit. Quest' ultimo aneddoto conferma essere
stata la casa in tal situazione che i vicini, superiori di
sito potevano guardarvi dentro. Questa prima casa di
Cicerone, come è noto, fu incendiata da Clodio e dai
suoi satelliti l'anno 695, e l'area fu consagrata alla Li-
bertà. Ritornato Cicerone in Roma ne ottenne dal senato
e dai pontefici la reintegrazione, e questo diè origine
alle orazioni prò Domo sua e de Harusp. Resp. Egli
stesso annunzia ad Attico lib. IV. epist. II. il trionfo
della sue proposizioni, ed ep. III. gli ostacoli di fatto
posti da Clodio, e come la casa era stata stimata 2 mil-
lioni di sesterzii, cioè 50 mila scudi. Quelle due let-
tere appartengono la prima all'ottobre, l'altra al novem-
bre dell'anno 696, e perciò la riedisicazione della casa
coincide colla fine di quell'anno, ed avrà durato tutto
l'anno seguente. Nella proscrizione triumvirale dell'an-
no 710 la casa di Cicerone fu confiscata e venduta ;
allora l'acquistò Lucio Marcio Censorino console l'an-
no 715 di Roma: ed in tanto io preferisco come posses-
sore immediato questo all'altro Censorino, che fu con-
sole l'anno 746, perchè Vellejo dice che subito dopo,
mox, venne la casa di Cicerone in potere di Censorino,
avverbio che non sarebbe ben adattabile ad un fatto
avvenuto 36 anni dopo, quando trattasi di un periodo
di 59 anni tutto insieme compreso; imperciocché quei
che la comprò da Censorino Tito Statilio Sisenna Tau-