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Tempio di Claudio 657
una delle opere sue più grandi insieme coll'Ansiteatro
e col tempio della Pace. Marziale de SpecLac. ep. Il
mentre lo mostra dove già era la Casa Aurea lo dice
cinto da un vasto portico:
Claudia diffusas ubi porticus explicat umbras
Ultima pars aulae desicientis eral:
perciò è chiaro che il tempio ergevasi in mezzo ad un
area sacra cinta da un portico sontuoso. Quanto al sito,
mentre questo passo di Marziale lo indica in quella
parte del Celio, che è dirimpetto al Palatino, Frontino
lo determina positivamente dentro il giardino de' ss.
Giovanni e Paolo: cioè precisamente dove hanno ter-
mine gli archi neroniani: parteni tamen sui Claudia
prius in arcus, qui pocantur neroniani ad Spem rete-
rem transfert: hi dìrecti per Caelium montem iuxta
templum viri clavdii τ^^λτzzvjzvruz?. Fortunatamen-
te il termine di quell'arenazione si è conservata fino ad
oggidì per potere stabilire che questo tempio fu in
quell'area quadrilunga sostrutta che è oggi ridotta ad
orto de'pp. passionisti e che domina la via trionfale, ο
dell'arco di Costantino, e l'Anfiteatro, e che stà dirim-
petto al Palatino. E perchè non rimanga dubbio, in una
bolla de'25 febbrajo dell'anno 1217 data da Onorio III.
quest'area è chiamata Clocleum nome corrotto da Clo-
dieum, e Claudieuni: e Claudiuni lo dice la Notizia,
come Neptunium, e Minervium dicevansi i templi di Net-
tuno e di Minerva. Del tempio non rimangono più
vestigia sopra terra, l'area però che è lunga 700 piedi,
larga 550 è sostrutta per tre lati da muri di tale al-
tezza che dove il piano inferiore era più basso possono
calcolarsi di 120 piedi. Questa racchiude sotto di se
latomie vastissime di tufa che in origine fornirono i ma-
terìali alle sabbriche più antiche di Roma, ed oggi pre-
sentano belle scene a que'che le visitano con molte fa-
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