Foro Transitorio 225
tro porte: linde quod Numa instituerat' translatum est
ad Forum Transitorium et quatuor portarum unum,
templum, est institutum, vale a dire che il rito fu tra-
sportato dal tempio di Giano bifronte a questo di Gia-
no quadrifronte. Lido nel luogo citato di sopra confer-
ma questo passo di Servio scrivendo che la immagine
quadrifronte di Giano vedovasi nel Foro di Nerva an-
cora ai suoi giorni, cioè nel VI. secolo: ev3?> και τετρα-
μορφον απο των τεσσάρων τροπών και τοιουτον αυτου αγαλ-
μα εν τω ΦΟΡΟΙ ΤΟΥ NEPBA ετι και νυν λέγεται σε-
σωσμενον. E che oltre la statua si conservasse ancora a
quella epoca intatto il tempio rifatto da Domiziano,
tempio , che era tutto di bronzo narrasi da Procopio
Guerra Gotica lib. I. c. XXV. allorché descrive l'as-
sedio posto a Roma da Vitige l'anno 537 della era vol-
gare: « Allora ancora alcuni de' Romani sforzando le
»
»
»
»
»
porte del tempio di Giano cercarono di aprirle di
soppiatto: questo Giano era il primo de'numi antichi,
che i Romani in lingua loro chiamavano Penati, ed
ha il tempio nel Foro innanzi la sala del consiglio,
poco dopo aver passato le Tria Fata , poiché così
» hanno creduto i Romani di chiamare le Parche- Il
» tempio poi è tutto di bronzo di forma quadrata, tan-
» to grande quanto possa coprire la statua di Giano:
» ed è questa pure di bronzo alta non meno di cinque
» cubiti, in tutto il rimanente simile all'uomo, ma ha
» la testa a due faccie, rivolte una verso il sole che na-
» sce, l'altra verso il sole che tramonta: le porte sono
» di bronzo dal canto di ciascuna delle faccie; e que-
» ste i Romani ne' tempi antichi aveano l'uso di chiu-
» dere durante la pace, e nella prosperità, e di apri-
» re quando aveano la guerra.» Si vide trattando del
Foro Romano come davasi il nome di Tria Fata alla
contrada, dove oggi sono le chiese di s. Adriano e di
P. IL
15
tro porte: linde quod Numa instituerat' translatum est
ad Forum Transitorium et quatuor portarum unum,
templum, est institutum, vale a dire che il rito fu tra-
sportato dal tempio di Giano bifronte a questo di Gia-
no quadrifronte. Lido nel luogo citato di sopra confer-
ma questo passo di Servio scrivendo che la immagine
quadrifronte di Giano vedovasi nel Foro di Nerva an-
cora ai suoi giorni, cioè nel VI. secolo: ev3?> και τετρα-
μορφον απο των τεσσάρων τροπών και τοιουτον αυτου αγαλ-
μα εν τω ΦΟΡΟΙ ΤΟΥ NEPBA ετι και νυν λέγεται σε-
σωσμενον. E che oltre la statua si conservasse ancora a
quella epoca intatto il tempio rifatto da Domiziano,
tempio , che era tutto di bronzo narrasi da Procopio
Guerra Gotica lib. I. c. XXV. allorché descrive l'as-
sedio posto a Roma da Vitige l'anno 537 della era vol-
gare: « Allora ancora alcuni de' Romani sforzando le
»
»
»
»
»
porte del tempio di Giano cercarono di aprirle di
soppiatto: questo Giano era il primo de'numi antichi,
che i Romani in lingua loro chiamavano Penati, ed
ha il tempio nel Foro innanzi la sala del consiglio,
poco dopo aver passato le Tria Fata , poiché così
» hanno creduto i Romani di chiamare le Parche- Il
» tempio poi è tutto di bronzo di forma quadrata, tan-
» to grande quanto possa coprire la statua di Giano:
» ed è questa pure di bronzo alta non meno di cinque
» cubiti, in tutto il rimanente simile all'uomo, ma ha
» la testa a due faccie, rivolte una verso il sole che na-
» sce, l'altra verso il sole che tramonta: le porte sono
» di bronzo dal canto di ciascuna delle faccie; e que-
» ste i Romani ne' tempi antichi aveano l'uso di chiu-
» dere durante la pace, e nella prosperità, e di apri-
» re quando aveano la guerra.» Si vide trattando del
Foro Romano come davasi il nome di Tria Fata alla
contrada, dove oggi sono le chiese di s. Adriano e di
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