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30 Foro Olitorio
quale si trae che fu consagrato da Germanico 1° anno
770: Spei aecles a Germanico sacratur: hanc Atìlius
voverat eodem bello (cioè nella prima guerra punica). E
questo tempio così rinnovato rimase fino alla caduta del
paganesimo.
Quello della Pietà fu edificato da Manio Acilio
Glabrione pel voto, che ne avea fatto l'anno 563, allor-
ché vinse la battaglia delle Termopile contro di Antio-
co: fu dedicato però circa 10 anni dopo dal figlio, crea-
to duumviro per tale funzione, e questi vi pose dinan-
si una statua equestre del padre, statua dorata, che fu
la prima a vedersi in Italia. Livio lib. XL. c. XXXIV.
così ne parla : Aedes dnae eo anno dedicatae sunt ,
una Generis Erycinae ad portani Collinare .
altera in Foro Olitorio Pietatis: eam aedem dedica-
vit Manius Acilius Glabrio duumvir, statuamque au-
ratam , quae prima omnium in Italia statua aurata
est patri Glabrioni posuit. Is erat qui ipse eam, ae-
dem, voverat, quo die cuoi rege Antiocho ad Thermo-
pylas depugnasset: locaveratque idem ex senatus con-
sulto. Valerio Massimo lib. IL c. V. §. 1. riferisce lo
stesso e mostra che la statua era equestre e che il fi-
glio l'avea dedicata essendo consoli Publio Cornelio Len-
tulo, e Marco Bebio Tamfilo; ma sembra esservi nel te-
sto una laguna, poiché si confonde nelle parole sus-
seguenti il voto del padre colla dedicazione del figlio.
Ripete però, che fu la prima statua dorata a vedersi in
Italia, fatto che si conferma ancora da Ammiano Mar-
cellino lib. XIV, c. VI. Questo tempio rimase intatto
certamente fino al quinto secolo della era volgare, es-
sendo ricordato da Rufo e da Vittore nella regione XI.
I moderni lo hanno sovente confuso con quello eretto
in memoria della pietà filiale esercitata da una figlia
verso la madre, secondo Valerio Massimo lib. V. c. IV.
 
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