406 Palatino
gomento della Miloniana, imperciocché dice che Clodio
pochi mesi prima della sua morte, che, come è noto,
avvenne l'anno 701 comprò questa casa di Scauro :
erat domus docili ante paucos nienses empta de Mar-
co Scauro in Palatio: e con ciò che si è esposto di
sopra parlando della casa di Cicerone, dove si vide co-
me prossima era la casa di Clodio alla sua, ed in si-
to alquanto più elevato a segno che l'oratore vantavasi
che alzando un altro piano, come suol dirsi, gli avreb-
be tolto la veduta della città, Da Plinio apprendiamo
lib. XXXVI. c. XV. §. XXIV. quanto costasse questa
casa a Clodio, cioè 14 millioni ed 800 mila sesterzii,
pari a 377 mila 500 scudi et si quideni impensae mo-
vent captos avaritia aniinos, P. Clodius, quem Milo
occiclit HS. centies et quadragies octies domo cinta ha-
bitaverit, quod equidern non secus ac regum insaniam,
miror. Dopo la morte di Clodio non sappiamo in mano
di chi andasse questa casa famosa; ma ai tempi di Clau-
dio apparteneva a Cajo Cecina Largo, e per conseguen-
za non faceva ancora parte del palazzo imperiale e forse
dopo venne compresa nella casa neroniana. Asconio nel
commento alla orazione prò Scauro riferita di sopra
aggiunge che nell'atrio di quella casa vedevansi quattro
colonne di grandezza insigne, che a'suoi dì dicevansi
collocate nella porta regia della scena del teatro di Mar-
cello. Nelle stesse vicinanze della casa di Clodio, cioè
dal canto rivolto al Velabro, e particolarmente nel
Germalo fu pure la casa del suo rivale Milone che
poi l'uccise, come anche quella di Publio Siila, nipote del
dittatore, siccome apprendiamo da Cicerone medesimo
ad Attic. lib. IV epist. III. allorché narra i torbidi
mossi da Clodio, dicendo che il dì innanzi agli idi di
novembre dell'anno 696 cercò di fare espugnare ed in-
cendiare da'suoi la casa di Milone, quae in Germalo,
gomento della Miloniana, imperciocché dice che Clodio
pochi mesi prima della sua morte, che, come è noto,
avvenne l'anno 701 comprò questa casa di Scauro :
erat domus docili ante paucos nienses empta de Mar-
co Scauro in Palatio: e con ciò che si è esposto di
sopra parlando della casa di Cicerone, dove si vide co-
me prossima era la casa di Clodio alla sua, ed in si-
to alquanto più elevato a segno che l'oratore vantavasi
che alzando un altro piano, come suol dirsi, gli avreb-
be tolto la veduta della città, Da Plinio apprendiamo
lib. XXXVI. c. XV. §. XXIV. quanto costasse questa
casa a Clodio, cioè 14 millioni ed 800 mila sesterzii,
pari a 377 mila 500 scudi et si quideni impensae mo-
vent captos avaritia aniinos, P. Clodius, quem Milo
occiclit HS. centies et quadragies octies domo cinta ha-
bitaverit, quod equidern non secus ac regum insaniam,
miror. Dopo la morte di Clodio non sappiamo in mano
di chi andasse questa casa famosa; ma ai tempi di Clau-
dio apparteneva a Cajo Cecina Largo, e per conseguen-
za non faceva ancora parte del palazzo imperiale e forse
dopo venne compresa nella casa neroniana. Asconio nel
commento alla orazione prò Scauro riferita di sopra
aggiunge che nell'atrio di quella casa vedevansi quattro
colonne di grandezza insigne, che a'suoi dì dicevansi
collocate nella porta regia della scena del teatro di Mar-
cello. Nelle stesse vicinanze della casa di Clodio, cioè
dal canto rivolto al Velabro, e particolarmente nel
Germalo fu pure la casa del suo rivale Milone che
poi l'uccise, come anche quella di Publio Siila, nipote del
dittatore, siccome apprendiamo da Cicerone medesimo
ad Attic. lib. IV epist. III. allorché narra i torbidi
mossi da Clodio, dicendo che il dì innanzi agli idi di
novembre dell'anno 696 cercò di fare espugnare ed in-
cendiare da'suoi la casa di Milone, quae in Germalo,