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Tempio delle Camene 651
sacro, o lucus, al quale Giovenale dà il nome di Lucus
Camenarum, e dentro quel luco veneravasi l'antro det^-
to di Egeria , ed una fonte che chiamavano delle Ca-
mene secondo Livio lib. I. c. XXL Plutarco nella vita
di Noma c. XIII. e Simmaco Epist. lib. L §: XXL Quell'
antro, come naturalmente dovea essere, stava in una val-
le, che perciò Pallis Egeriae avea nome, secondo Gio-
venale nella satira citata: a questa valle si discendeva im-
mediatamente secondo lo stesso poeta uscendo dalla
porta Capena per una via, e l'antro stava presso la via
Appia a segno da potere udire la voce de'vetturini per
entrare nel legno. Quindi risulta: 1° che gli antichi al-
meno fino dal primo secolo della era volgare chiama-
rono valle di Egeria e delle Camene quella che si di-
lunga da occidente ad oriente tra la falda meridionale
del Celio, e quella settentrionale del monte, che su dai
moderni volgarmente creduto il Celiolo, sul quale è la
porta Latina, e che chiamasi monte di Oro: 2°. che il
tempio e luco delle Camene, essendo come il vicus Ca-
menarum, che ne traeva nome fra gli edificii della re-
gione I, ο della porta Capena, come si pone dai regio-
narii concordemente, e si conferma dalla lista de' vici
del piedestallo capitolino, fu sulla falda del Celio im-
minente alla valle medesima: 3°. che a piè di questa
falda fu l'antro, e la fonte. Del tempio rimangono pres-
so gli antichi scrittori poche memorie, e sebbene con-
cordi siano questi nell'attribuire a Nurna la consagrazio-
ne del luco alle Camene nulladimeno non si ha memo-
ria del tempio prima dell'anno 550 di Roma, allorché
per testimonianza di Plinio lib. XXXIV. c. X. Lucio
Accio poeta che era di bassa statura erse a se stesso
nel tempio delle Camene una statua gigantesca: fatto che
prova la esistenza anteriore del tempio che combinata
colle tradizioni di Numa si mostra di origine antichis-
 
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