652 Templi
sima. Quanto al bosco sacro Plutarco nella vita di Nu-
ma c. XIII. mostra che fu consagrato da quel re di
Roma in quel luogo medesimo de'suoi congressi con Ege-
ria e colle Muse, dove era caduto dal cielo 1' ancile.
Giovenale Sat. III. mostra che a'suoi dì, cioè sotto Do-
miziano, questo tempio ed il bosco erano stati dati in
affitto ad Ebrei:
Nane sacri sontis nemus et delubra locantur
ludaeis, quorum cophinus foenumque supellex;
Omnis enim populo mercedem pendere lussa est
Arbor et eiectis mendicai sylva Camoenis.
E lo scoliaste conferma il fatto dicendo che templa
Camoenarum ludaeis locantur. Ma non per questo
il tempio disparve, poiché essere esistito anche tre se·
coli dopo, oltre i regionarii lo mostra Simmaco lib. I.
epist. XXI. che scrivendo ad Ausonio, dopo aver par-
lato del tempio dell'Onore e della Virtù che era nella
stessa contrada aggiunge: S^d enim propter eas (aedes)
Carnoenarum religio sacro fonti advertitur, quia iter
ad capessendos magistratus soepe literis promovetur.
Oggi nè del luco, nè del tempio rimangono traccio,
quantunque a molti moderni illustratori delle antichità
di Roma sia piaciuto di chiamare tempio delle Camene
quello ridotto in chiesa dedicata a s. Urbano, posto sul
colle che sovrasta alla valle della Caffarella. Il passo
però di Giovenale, che mostra la spelonca di Egeria
immediatamente presso alla porta Capena appena usciti
da questa, mostra pure il sito del luco e del tempio: e
con quel poeta concordano Livio lib. XXV. c. XL.
lib. XXIX c. IX che pone il tempio dell'Onore e del-
la Virtù ad portam Capenam, e Simmaco 1. c. che po-
ne quello delle Camene presso a questo tempio , pro-
pter eas aedes.
sima. Quanto al bosco sacro Plutarco nella vita di Nu-
ma c. XIII. mostra che fu consagrato da quel re di
Roma in quel luogo medesimo de'suoi congressi con Ege-
ria e colle Muse, dove era caduto dal cielo 1' ancile.
Giovenale Sat. III. mostra che a'suoi dì, cioè sotto Do-
miziano, questo tempio ed il bosco erano stati dati in
affitto ad Ebrei:
Nane sacri sontis nemus et delubra locantur
ludaeis, quorum cophinus foenumque supellex;
Omnis enim populo mercedem pendere lussa est
Arbor et eiectis mendicai sylva Camoenis.
E lo scoliaste conferma il fatto dicendo che templa
Camoenarum ludaeis locantur. Ma non per questo
il tempio disparve, poiché essere esistito anche tre se·
coli dopo, oltre i regionarii lo mostra Simmaco lib. I.
epist. XXI. che scrivendo ad Ausonio, dopo aver par-
lato del tempio dell'Onore e della Virtù che era nella
stessa contrada aggiunge: S^d enim propter eas (aedes)
Carnoenarum religio sacro fonti advertitur, quia iter
ad capessendos magistratus soepe literis promovetur.
Oggi nè del luco, nè del tempio rimangono traccio,
quantunque a molti moderni illustratori delle antichità
di Roma sia piaciuto di chiamare tempio delle Camene
quello ridotto in chiesa dedicata a s. Urbano, posto sul
colle che sovrasta alla valle della Caffarella. Il passo
però di Giovenale, che mostra la spelonca di Egeria
immediatamente presso alla porta Capena appena usciti
da questa, mostra pure il sito del luco e del tempio: e
con quel poeta concordano Livio lib. XXV. c. XL.
lib. XXIX c. IX che pone il tempio dell'Onore e del-
la Virtù ad portam Capenam, e Simmaco 1. c. che po-
ne quello delle Camene presso a questo tempio , pro-
pter eas aedes.