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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0228
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206 Chiède
sero il Baronio, ed il Muratori. Quindi il papa, rac-
colto un sinodo lo fece condannare, scrivendo Gerberto
arcivescovo di Reims negli atti del concilio di quella
città, pubblicati dal card. Baronio : Succedìt Romae in
pontificata horrenduin monstrum Malefacius ( così lo
appella per le scelleratezze ) cunctos mortales nequitia
superans, eliam prioris pontificìs sanguine cruentus ;
sed hic etiam fugatus et in magna synodo damnatus
est. Nel decimoterzo verso e ne’ seguenti si ricordano
la fondazione del monastero di s. Croce, e la carità del
papa verso le vedove, i pupilli , ed in genere tutti i
suoi figli in Cristo. La parola obiit è un errore dello
scarpellino in luogo di abiit. Dicendosi che regnò 9.
anni, e che se ne passò al Signore, correndo la indi-
zione XII. è chiaro, che mancò di vita l’anno 984.
S. CROCE DE’ LUCCHESI. Chiesa posta nel rio-
ne IL o Trevi , che trae la sua denominazione dalla
nazione , alla quale appartiene , nome che communica
alla contrada. Sul declinare del secolo XII. fu edificata
in questo luogo una chiesa dipendente da quella de’ss.
Apostoli sotto il nome di s. Niccolò de Porcis, ed an-
che in Porcilibus, cognome, che suol derivarsi da quello
della contrada già occupata dal Foro Suario, o mercato
de’porci, del quale parlossi nella Parte IL· Λ nuca. Di
questa chiesa si veggono ancora superstiti la tribuna ed
alcune parti esterne. Poscia nel secolo XVI. essendosi
presso di essa fissati i pp. cappuccini fu dedicata Fan-
no 1575. a s. Buonaventura. L’anno 1631. passati i cap-
puccini ad abitare nel nuovo convento, che oggi ancora
abitano, papa Urbano Vili, concedette questa chiesa ed
alcune case annesse ai Lucchesi, che attualmente la ri-
tengono, e che la dedicarono alla Croce, ed a s. Buo-
naventura, come si legge nella iscrizione sopra la porta
interna.
 
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