456 Chiese
sa, eretta da s. Leone IV. nel secolo IX., fu detta s. Sal-
vatore in ossìbusy e poscia s. Maria in campo santo.
Fu altre volte in questo luogo un collegio e spedale
de’lombardi, ma nel 1460 vi fu stanziata la confrater-
nita di alemanni, fiamminghi e svizzeri. Qui si distri-
buiva una copiosa limosina di pane ad un gran nume-
ro di poveri della città, chiamata per ciò la limosina
del campo santo.
La deposizione dalla croce sull’altar maggiore è di
Polidoro da Caravaggio; il Titi però dubita che sia ope-
ra più antica , giudicandone dalla maniera. Dai lati i
quadri grandi colle storie di Maria vergine furono di-
pinti da Giacomo d'Hase d’Anversa, il sepolcro del qua-
le, con un bellissimo puttino di marmo, fu scolpito da
Francesco Duquesnoy, fiammingo, e vedesi da man si-
nistra. Nella cappella da man manca all’altar maggiore
è un quadro di Giacinto Gemignani pistojese , che vi
rappresentò il martirio di s. Erasmo; in quella di rim-
petto vedesi l’Epifania, lavoro dello Searsellino da Fer-
rara. Il s. Carlo Borromeo e la fuga in Egitto nell’al-
tro altare sono di Enrico Fiammingo, ed il s. Giovanni
Nepomuceno sul suo altare è pittura d’ Ignazio Stern.
La Concezione nell’oratorio annesso al cimiterio venne
colorita da Luigi Garzi. Entro il medesimo cimiteri©
veggonsi in giro le cappelline in cui son dipinte le sto-
rie della passione di Gesù, e servono per la divozione
della JMa crucis.
S. MARIA DEL POPOLO. Chiesa parrocchiale con
convento annesso de’ PP. agostiniani, posta nel rione
IV., Campo Marzio, proprio accanto alla porta , detta
anch’essa, del popolo. Essa è certamente una delle piu
insigni di Roma, tanto se si ha riguardo all’antichità sua,
quanto per le belle opere d’arti di cui è arricchita. La
popolai* tradizione vuole che fosse fabbricata dov’era il
sa, eretta da s. Leone IV. nel secolo IX., fu detta s. Sal-
vatore in ossìbusy e poscia s. Maria in campo santo.
Fu altre volte in questo luogo un collegio e spedale
de’lombardi, ma nel 1460 vi fu stanziata la confrater-
nita di alemanni, fiamminghi e svizzeri. Qui si distri-
buiva una copiosa limosina di pane ad un gran nume-
ro di poveri della città, chiamata per ciò la limosina
del campo santo.
La deposizione dalla croce sull’altar maggiore è di
Polidoro da Caravaggio; il Titi però dubita che sia ope-
ra più antica , giudicandone dalla maniera. Dai lati i
quadri grandi colle storie di Maria vergine furono di-
pinti da Giacomo d'Hase d’Anversa, il sepolcro del qua-
le, con un bellissimo puttino di marmo, fu scolpito da
Francesco Duquesnoy, fiammingo, e vedesi da man si-
nistra. Nella cappella da man manca all’altar maggiore
è un quadro di Giacinto Gemignani pistojese , che vi
rappresentò il martirio di s. Erasmo; in quella di rim-
petto vedesi l’Epifania, lavoro dello Searsellino da Fer-
rara. Il s. Carlo Borromeo e la fuga in Egitto nell’al-
tro altare sono di Enrico Fiammingo, ed il s. Giovanni
Nepomuceno sul suo altare è pittura d’ Ignazio Stern.
La Concezione nell’oratorio annesso al cimiterio venne
colorita da Luigi Garzi. Entro il medesimo cimiteri©
veggonsi in giro le cappelline in cui son dipinte le sto-
rie della passione di Gesù, e servono per la divozione
della JMa crucis.
S. MARIA DEL POPOLO. Chiesa parrocchiale con
convento annesso de’ PP. agostiniani, posta nel rione
IV., Campo Marzio, proprio accanto alla porta , detta
anch’essa, del popolo. Essa è certamente una delle piu
insigni di Roma, tanto se si ha riguardo all’antichità sua,
quanto per le belle opere d’arti di cui è arricchita. La
popolai* tradizione vuole che fosse fabbricata dov’era il