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NUOVI SCAVI

Nel 1883, sino al quale anno giunge la nostra Appendice, gli scavi si trasportarono nell'Isola 2.a
della Reg. Vili, clic trovandosi a mezzodì della Basilica si prolunga, addossata all'aver delle mura,
verso oriente sino al Foro triangolare. Nella presente descrizione, piuttosto che l'ordine cronologico degli
scavi, seguiremo 1' ordine topografico , cominciando dalla casa n.° 39 situata nella estremità orientale
dell'isola. Quest'abitazione, già scoverta nel 1707 e 17G9 (Fi or e Ili , Pomp. ant. Itisi. I pr. i.*
p. 208 sg. e p. 227 sg.: pr. 2.a p. 152 sg. e p. 154 ) e descritta brevemente e incompiutamente
dal Mazois (li p. 73-74, tav. 32-34 ), rimase quasi tutta di nuovo interrata sino agli anni 1885 e 1886,
nei quali fu rimessa per la seconda volta a luce. E conosciuta sotto il nome di rasa di Giuseppe II,
poiché alla presenza di questo imperatore e del re di Napoli vi si eseguì uno scavo il 7 aprile 1769.
Al pari di tutte le altre case addossate alle pubbliche mura , è anch' essa costituita di tre piani , «lei
quali il superiore è a livello della strada, e gli altri due sottoposti s'internano oltre il muro di cinta,
che in questo luogo è totalmente distrutto. Chi vi entra , non può non ammirarne la regolarità della
pianta, quasi perfettamente rettangolare, e la grandezza considerevole, per la (piale eia senza dubbio Ira
le più cospicue abitazioni di Pompei.

L'androne o l'aucc, con porta sulla via, immette in uno spazioso atrio tuscanico, con impluvio di
tufo nel mezzo, presso il (piale sono due bocche di cisterna. Ricostruito negli ultimi tempi, questo atrio
rimase senza decorazione, mentre della splendida decorazione anteriore (primo stile) làmio lede, oltre al-
l' impluvio di tufo, i (piarti di colonne corintie di tufo, rivestite di stucco bianco, negli angoli dell' atrio
e le mezze colonne simili agli ingressi delle alae. Vi si rinvenne il 1.° ottobre del 1885 una statuetta
marmorea, rappresentante un putto nudo della grandezza del vero, alquanto inchinato in avanti per aver
preso da terra un cagnolino maltese, che egli stringe sul petto fra le braccia : non porta alcun indizio,
che possa farlo credere ornamento d'impluvio o di fontana. Il corpo, specialmente nel dorso, è ben mo-
dellato ; mancano le gambe, e sulla base circolare esistono i piedi. Il cagnolino ha rotto il muso, l'orecchio
destro , la zampa anteriore destra e le due zampe posteriori. Altezza massima della parte conservata
m. 0,49. Vi si raccolsero inoltre due anfore con epigrafi e quattro cerniere (?) di osso.

Delle stanze adiacenti all' androne quella a destra è la cucina col focolare, la latrina e una bocca
di cisterna, accessibile anche dal piano superiore, per mezzo di un condotto verticale praticato nel muro:
-o settembre 1885 vi si trovarono una lucerna di terracotta ad un lume, due carafiìncttc di vetro e
n ago saccaie di bronzo. L'altra stanza a sinistra era in origine un cubicolo, che più tardi pare sia
scun ' \ì] a^ ar'° ' na pavimento di opus sigmnum e decorazione a fondo verde. In mezzo a eia-
rete oc 1 /• X]G /)aictl ^atcrau si osserva un quadretto di assai mediocre esecuzione : in quello sulla pa-
con la desi ^i» • * 0,47) è rappresentata Europa rapita dal toro. La fanciulla, nuda, afferrandosi

lazzante si ti ' °ICC? sinistro del toro in corsa , e stringendo con la sinistra un lembo del velo svo-
quasi per baciarla 0S\pm<Jstran(*0 "* dorso, sospesa al fianco del toro, che rivolge indietro la testa,
nuda, salvo un manto H quadretto sulla Parefc opposta (ni. 0,51x0,48) si vede una Ncreide
siede sul dorso di' 8iaiJo' ™ qu<de tenendo con la diritta un lembo del manto al di sopra del capo,
quadretto è incavata i' i! cra manna> che corre a destra volgendo indietro la testa. Accanto a questo
e in fondo alla quale ' ;ìr U?8 I1'000^1 occhia semicircolare, rivestita interamente d'intonaco rosso,
piccolo altare, e una di'^f! ^r"*1 ^ Gen*m ^«w&wm col cornucopia e la patera, che liba sopra un
poiché si sa che il f/cmCVll T""110 C0" glÌ attributi di Giunone> cioè il diadema e lo scettro. Ora,

onne era appellato limo , così è da riconoscere in questo dipinto il
 
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