•PRIMO.
S
34
l’huom, contento da la ricca terra
Trar le biade, e le suepiù care cose,
Andando quanto piùpotea Jotterrà,
Cercò, shauea altre ricchezze ascose :
E ritrououui liner no della guerra,
E de l'arme più dure, e perigliose ;
10 dico il crudo serro, e micidiale,
E l'oro, più, che'lserro, empio, e mortale,
35
Scorta che sù la più ricca miniera ;
E quel metallo poi purgato, e netto,
Sen'inuaghiro gli huominiin maniera^
Che per lui sero ogni crudele essetto.
Di tu tant' empie cose empia Megera,
E alsa Erinni, T efisone, & eletto.
Voi tutte surie del regno di Dite,
Voi, chele ritrouafle, voi le ditela,
3*
Va il ricco peregrino al suo viaggio.
Ecco vn ladro il sallita, il bacia, e ride :
E fingendo amiflà, patria, e lignaggio,
L'imita seco à cena, e poi l'vccide.
11 cittadin, più cortese, che saggio,
alberga con amor persine inside :
Che scannanpoì, per rubarlo nel letto,
Lui, che con tanto amor diè lor ricetto,
37
Vede il genero, grane effir il fino
De la moglier, che sarà tosto madre ;
E dando al ricco socero il veleno,
Toglic a la sida moglie il caro padre.
Vn altro, la cui siglia il ventre ha pieno,
Con le fue mani insidiofe, e ladre,
Dando al genero ricco occulta morte.
Fa pianger a la figlia il fuo consorterà,
3*
Tra sratelli ogni amar si vede efiinto
Nel partir la paterna skcultade.
Vien dal proprio intercss? ognun si vinto,
Che siefiò la diuidon con le fiale.
La matrigna crudelcon vi si sinto
A l’incauto sigliassropersuade.
Che per suo ben l'occulto tosio pigli.
Per veder poi più ricchi i propri sigli,
3P
(fin potria dir l ingiurio si note,
Ch'ogni dì nascon tra marito, e moglie ?
Chi per goder la robba, e chi la dote.
Cercando van, come l'un l'altro sioglie .
Egli l'vccide il siglio, ella il nipote.
Ella à lui, egli à lei la vita toglie.
Fa ricco ella il su'amor d'ogni rapina,
Ei de la dote altrui la concubina.
40
Ter nutrire il buon padre il dolce siglio,
Fatica, e s da, e ssorza la natura,
Spessi la vita sua mette in periglio ;
Per dargl'ilpane, à la sua bocca il sura.
Poi ricco il sace il suo sauio configlio.
E'l siglio ingrato morte gli procura ;
O rimbambito il singe, e di sesuore.
Per goder singa luì del suo sudore_J.
41
S'accendon l'asire, & horridegiornate
Piene di sanguinofi, alti perigli,
Che siingono a morir le genti armate
Sotto l'osf e si de' lor sieri artigli.
Onde le donne asssitte, e sconsolate
Piangono i morti lor mariti, e figli ;
E'IfhnciuUincon l'angosciofa maire.
Refi a singa gouerno, e singa padre_j,
47
iMslrea, che con la libra, e con la si aia,
Conosce di eia sirn l'errore, e'I merto ;
Poi che s'auide, che non verassrada,
Dagiugner con la pena al gran demerlo,
Senonrendeua per ogni contrada
Jl mondo à satto inutile, e deserto ;
Pria che veder che ltutto si consumi,
Vltima andò sra ipiù beati Numi.
43
Venner poseia i Giganti al mal sì pronti,
Che, (sregiando i bei doni de la terra,
Vollongusar gli alti nettarei sonti,
E'I maggior ben, che sagli Dei fi serra ;
Onde osar metter monti s opra monti,
E sar si siala al del per sar lor guerra.
Ponendo con la lor mirabilpossa
Vvn s opra l’altro, Pelio, Olimpo, & Ossa,
i
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l’huom, contento da la ricca terra
Trar le biade, e le suepiù care cose,
Andando quanto piùpotea Jotterrà,
Cercò, shauea altre ricchezze ascose :
E ritrououui liner no della guerra,
E de l'arme più dure, e perigliose ;
10 dico il crudo serro, e micidiale,
E l'oro, più, che'lserro, empio, e mortale,
35
Scorta che sù la più ricca miniera ;
E quel metallo poi purgato, e netto,
Sen'inuaghiro gli huominiin maniera^
Che per lui sero ogni crudele essetto.
Di tu tant' empie cose empia Megera,
E alsa Erinni, T efisone, & eletto.
Voi tutte surie del regno di Dite,
Voi, chele ritrouafle, voi le ditela,
3*
Va il ricco peregrino al suo viaggio.
Ecco vn ladro il sallita, il bacia, e ride :
E fingendo amiflà, patria, e lignaggio,
L'imita seco à cena, e poi l'vccide.
11 cittadin, più cortese, che saggio,
alberga con amor persine inside :
Che scannanpoì, per rubarlo nel letto,
Lui, che con tanto amor diè lor ricetto,
37
Vede il genero, grane effir il fino
De la moglier, che sarà tosto madre ;
E dando al ricco socero il veleno,
Toglic a la sida moglie il caro padre.
Vn altro, la cui siglia il ventre ha pieno,
Con le fue mani insidiofe, e ladre,
Dando al genero ricco occulta morte.
Fa pianger a la figlia il fuo consorterà,
3*
Tra sratelli ogni amar si vede efiinto
Nel partir la paterna skcultade.
Vien dal proprio intercss? ognun si vinto,
Che siefiò la diuidon con le fiale.
La matrigna crudelcon vi si sinto
A l’incauto sigliassropersuade.
Che per suo ben l'occulto tosio pigli.
Per veder poi più ricchi i propri sigli,
3P
(fin potria dir l ingiurio si note,
Ch'ogni dì nascon tra marito, e moglie ?
Chi per goder la robba, e chi la dote.
Cercando van, come l'un l'altro sioglie .
Egli l'vccide il siglio, ella il nipote.
Ella à lui, egli à lei la vita toglie.
Fa ricco ella il su'amor d'ogni rapina,
Ei de la dote altrui la concubina.
40
Ter nutrire il buon padre il dolce siglio,
Fatica, e s da, e ssorza la natura,
Spessi la vita sua mette in periglio ;
Per dargl'ilpane, à la sua bocca il sura.
Poi ricco il sace il suo sauio configlio.
E'l siglio ingrato morte gli procura ;
O rimbambito il singe, e di sesuore.
Per goder singa luì del suo sudore_J.
41
S'accendon l'asire, & horridegiornate
Piene di sanguinofi, alti perigli,
Che siingono a morir le genti armate
Sotto l'osf e si de' lor sieri artigli.
Onde le donne asssitte, e sconsolate
Piangono i morti lor mariti, e figli ;
E'IfhnciuUincon l'angosciofa maire.
Refi a singa gouerno, e singa padre_j,
47
iMslrea, che con la libra, e con la si aia,
Conosce di eia sirn l'errore, e'I merto ;
Poi che s'auide, che non verassrada,
Dagiugner con la pena al gran demerlo,
Senonrendeua per ogni contrada
Jl mondo à satto inutile, e deserto ;
Pria che veder che ltutto si consumi,
Vltima andò sra ipiù beati Numi.
43
Venner poseia i Giganti al mal sì pronti,
Che, (sregiando i bei doni de la terra,
Vollongusar gli alti nettarei sonti,
E'I maggior ben, che sagli Dei fi serra ;
Onde osar metter monti s opra monti,
E sar si siala al del per sar lor guerra.
Ponendo con la lor mirabilpossa
Vvn s opra l’altro, Pelio, Olimpo, & Ossa,
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