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Du Pérac, Etienne; Lafréry, Antoine; Ehrle, Franz [Hrsg.]
Le piante maggiori di Roma dei sec. XVI e XVII: riprodotte in fototipia (Band 2): Roma prima di Sisto V: la pianta di Roma du Pérac-Lafréry del 1577 riprod. dall'esemplare esistente nel Museo Britannico — Roma, 1908

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https://doi.org/10.11588/diglit.25721#0072
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68

Appendice.

AGGIUNTA.

Le seguenti notizie supplementari debbo alla cortesia
di Mgr. Lobninger, Rettore degli I. e R. Stabilimenti
Teutonici di S. Maria dell’Anima. Sapendo che egli si
occupava di studi storici sulla topografia delle case appar-
tenenti alla magnifica fondazione affidata alla sua cura,
1’ avevo pregato di rintracciare possibilmente fra gli inqui-
lini di quelle case, poste intorno alla Piazza della Pace, i
de Rossi della Pace.

Cogli estratti del suo ricco archivio, che egli gentil-
mente mi comunicò, ho potuto stabilire i punti seguenti :

1) I de Rossi hanno tenuto in affitto per più d’un
secolo (1633-1738), o in parte o interamente, la quadra-
gesima septima domus angularis cum apotheca subtus del-
l’Anima *, cioè la casa, che ai nostri giorni è segnata
nella Via della Pace (anticamente Piazza della Pace) coi
nn. 26, 27, 28 e nella Via Tor Millina coi nn. 1, 2, 3.
- Questa casa fu nel 1659 non più la 47a, ma la 6a casa
dell’ Anima 1 2.

2) Almeno dal 1633 in poi tenevano questa casa in
affitto gli eredi del quondam Giovanni Brandano per
scudi 240 ; però la bottegha di sotto era concessa a Giuseppe
rossi stampatore per scudi 50 l’anno 3.

Mancando nell’ archivio suddetto i volumi per gli
anni 1621-1632, non sappiamo quando Giuseppe abbia

1 Archivio di S. Maria dell’Anima, Recepta et Expensa, t. 23,
ff. 103 (1602), 176 (1606).

2 Cf. qui sotto nota, 4, 8.

3 L. c. t. 36, f. 39 (1633/34). Lo troviamo anche /. c. t. 37, f. 28
(1636/37); t. 38, f 23 (1639/40).

4 L. c. t. 23, f. 176: « La XLVII, contigua con la sudetta 46, locata
« al signor Giovanni Brandano scudi 240. La bottega sotto la sudetta casa
« è stata nell’ultima locatione reservata alla chiesa e così locata a mastro
« Guilelmo Lusca(!) pianellaro; rende l’anno scudi 38 ».

5 L. c. t. 21, f. 29 (1612).

6 L. c. t. 33, f. 58 (1619/20).

7 L. c. t. 38, f. 84.

8 L. c. t. 38, f. 86; t. 39, f. 35 (1642/43); t. 40, f. 30 (1644/45); t. 41,

f. 41 (1646/48); t. 42, f. 41 (1649/51); t. 43, f. 41 (1652/54); t. 44, f. 47

( 1655/57). L’ultimo pagamento è registrato l. c. t. 45, f. 53v (1658/60):

« Heredi di Gioseppe de Rossi pagano l’anno della Bottega, che fa cantone

« sotto la casa num.« 6 scudi 40 ».

preso possesso di questa bottega. Nel 1606 la teneva
mastro Guillelmo Lasca pianellaro per scudi 3 8 4, nel 1612
Gasparo Lasca per 40 5, nel 1620 Baldassare Lasca
per 50 6.

3) Giuseppe Rossi mori fra il 5 Febbraio ed il 7 Set-
tembre 1639, poiché mentre alla prima data egli stesso
paga ancora, e ciò per l’ultima volta, il suo affitto 7; nel
Settembre lo pagano gli heredi di Gioseppe de Rossi e
continuano a pagarlo fin al 31 Marzo 1659 8.

4) Al 1 Gennaio 1660 comparisce per la prima volta
Giov. Giacomo de Rossi. Egli paga all’anno ottanta scudi
per tre botteghe con una stanza e due cantine 9. Nel 1663
Giangiacomo ingrandisce di nuovo il suo negozio e ne
paga scudi 100 l’anno10 *.

5) Nel 1695 troviamo nei libri dell’Anima per la prima
volta Domenico de Rossi pigionante di una bottega per
scudi 100 11 ; ma nel 1700 egli ha preso oltre la bottega
anche tutta la casa grande n.° 6 e paga conseguente-
mente scudi 225 12; e questa casa e bottega furono tenute
e pagate sotto il nome di Domenico de Rossi fino alla
vendita di tutta l’azienda nel 1738 '3, di maniera che nei
libri di contabilità dell’Anima il nome di Lorenzo Filippo
de Rossi non comparisce affatto 14 e succede a Domenico
stesso la Camera Apostolica I5.

9 L. c. f. 53: « Giov. Giacomo de Rossi paga l’anno scudi ottanta di
« moneta delle tre Botteghe con una altra stanza piccola al pozzo e due
« Cantine sotto la casa n.°6(hoggi per instrumento habitata da monsignor
« Pirouani), come per Instrumento per Patti del Santis a dì 31 di Marzo 1659,
« e la piggione comincia a dì primo di Aprile 1659, scudi 80 ».

10 L. c. t. 46, f. 54v (1661/63) : « A dì 18 di Gennaro 1663 fatta loca-
« tione nova delle 4 botteghe, comminciato il primo di Gennaio 1663 per
« li atti del Santis, notaro del Vicario, paga l’anno, per tre anni, scudi 100 ».

11 II nome di Giangiacomo ritorna fin al 1694, vedi l. c. Libro Mastro C
(1688-94), f. 17. Poi /. c. Libro Mastro D, f. 8, anno 1695 si trova per la
prima volta Domenico.

12 L. c. anno 1700.

■3 Cf. sopra p. 24.

H L. c. Libro Mastro F (1717-22) f. 11 ; n.° XIDescrizione delle Case,
anno 17/9, f. 6; Libro Mastro G (1723-28), f. 9; Libro Mastro I (1729-47),
f. 25, 26.

*5 L. c. Libro Mastro I, f. 26; Recepta et Expensa, t. 54(1736-54), ff. 18,65.
 
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