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https://doi.org/10.11588/diglit.27076#0008
tv
tclnto quell’ esleriore iìi rvisaì ch’ è la chia^ve de' cuori,
e l(t ficnra Jcoperta della non apparente aeenera-rione .
Un cos'i giujìo rijìejfo ha superclto il mio duhhio, e mi
j'o dttnque il rijpettoso coraggio d’ offerire umilmento^
tìli’ E' V. il ptccolissirno dono di qttejìa mia Operstta ,
e ardisco Jupplicarla di noolerla onorare del suo grrttt
padrocinio . A tntti è noto il rijpetto che giuflamente
si deaoe all’ E. V., non solo per la rlsplendeme prero-
gativa di efsere degno ÌSiipote del glorioso, e immortale
Benedetto decimo quarto\ quanto ancora perchè da se
medefima è grande, sì per i doni dijlinti della sorte^ ,
come per qtielli dal dilei hel genio , e dallo sìtidio ac-
quifiati ; Japendo ella molto hsne accoppiare alio splen-
dore del sangtte, e de' stihhmi saoi meriti, quella hs-
nignità che la rende inimitahile, onde ripieno d' ttncL*
dolce fiducia io mi lufingo, e spero che <vorrh pure de-
gnarji di accettare , e di accogliere col dilei soltto as-
petto dt hontà , e di grazia quefto , qualnnque fia , del
mio sommo rispetto umile pegno, e trihnto', e che Icl.
mia Operetta sotto la scorta di sì autore'voli anspìzj,
portando in sronte uti nome così rìspettahile, acquì sle-
rà tutto il merito , nè farà mai molejlata. ìmploro an
cora per me la protezione di V. E. , ejfsndo tutto qnel
hene ch’ io so augnrarmi , e con profondo inalterakile^
ofiequio mi protefio
Dell’ Eccellenza Vosira
Bologna
UmUiss., devolijs., e obbUgatìss. scwitort
Carlo Pisarri.
PROE~
tclnto quell’ esleriore iìi rvisaì ch’ è la chia^ve de' cuori,
e l(t ficnra Jcoperta della non apparente aeenera-rione .
Un cos'i giujìo rijìejfo ha superclto il mio duhhio, e mi
j'o dttnque il rijpettoso coraggio d’ offerire umilmento^
tìli’ E' V. il ptccolissirno dono di qttejìa mia Operstta ,
e ardisco Jupplicarla di noolerla onorare del suo grrttt
padrocinio . A tntti è noto il rijpetto che giuflamente
si deaoe all’ E. V., non solo per la rlsplendeme prero-
gativa di efsere degno ÌSiipote del glorioso, e immortale
Benedetto decimo quarto\ quanto ancora perchè da se
medefima è grande, sì per i doni dijlinti della sorte^ ,
come per qtielli dal dilei hel genio , e dallo sìtidio ac-
quifiati ; Japendo ella molto hsne accoppiare alio splen-
dore del sangtte, e de' stihhmi saoi meriti, quella hs-
nignità che la rende inimitahile, onde ripieno d' ttncL*
dolce fiducia io mi lufingo, e spero che <vorrh pure de-
gnarji di accettare , e di accogliere col dilei soltto as-
petto dt hontà , e di grazia quefto , qualnnque fia , del
mio sommo rispetto umile pegno, e trihnto', e che Icl.
mia Operetta sotto la scorta di sì autore'voli anspìzj,
portando in sronte uti nome così rìspettahile, acquì sle-
rà tutto il merito , nè farà mai molejlata. ìmploro an
cora per me la protezione di V. E. , ejfsndo tutto qnel
hene ch’ io so augnrarmi , e con profondo inalterakile^
ofiequio mi protefio
Dell’ Eccellenza Vosira
Bologna
UmUiss., devolijs., e obbUgatìss. scwitort
Carlo Pisarri.
PROE~