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https://doi.org/10.11588/diglit.27076#0014
6 D 1 JL L 0 C 0 I.
tal nemico dell’ adulazionej nè a costodellà propria estì-
mazione, oserei defraudare quella leale fiducia, che per
somma umanità vostra avete sù la mia fè collocata.
frla. Appunto, siccome ho sempre somma onestà, e anirao
sincerillimo nella persona vostra ravvisato, così giudi-
cherei farvi torto apertamente , se altri, fuori di voi,
eletto aveisi , cui le più rilevanti mie deterininazioni
commettere, ed affìdare. A voi non è ignoto certo mio
genio, nudrito fin dagli anni più teneri, alla Pittura.
Il mio Genitore, come sapete, era uno di quegli Uomi-
ni, i quali ad altro non pensano, che ad un certo in-
grandimento delle Famiglie. Avendo già egli di me for-
mato nella sua idea o un Ippocrate, o uh Bartolo, pa-
rca sdegnaste innestare aila sua Prosapia un dipintore,
qiusi la Pittura foste impiego vile, ed abbietto : ma io
ho sempre dalla mia mente rigettati simili vani pensieri,
giudicando quell’ onorata occupazione all’ Uomo dover-
fì, cui par lo inviti la natura, corredandolo di tutte le
necessarie disposizioni, massimamente perchè si tratta di
un’ Arte, corae questa, la quale poi in fine io reputo
capace d’ illustrare qualunque persona.
Sarpi. Egli è infallibile, che, se si secondastero i genj na«
turali di ctascuno a quelle Scienze , alle quali egli inclina,
siccome raolti in ogni tempo ne appresta la Natura ia_
tutte le arti, cost scarso non sarebbe il numero degli Uo-
mini eccellenti in ogni professione ; e però non possso se
non commeudare questa si bella massima, che avete : e
tratcandosi in voi di una ottima inclinazione alla Pittu-
ra, vi confesso il vero, sempre ho riguardato con estre-
mo dispiacere l’ involontario vostro impiego ad altri stu-
,dj : lo chs però sapendo essere volere del Genitor vo-
Hro, ho giudicato ottimo consiglio dissìmularne sempre la
pena, ed il rammarico.
'ia. At favellar vostro ben m’ avveggo esservi ignota Ia__
àorcs cli mio Padre da qualche tempo accaduta, quan-.
tal nemico dell’ adulazionej nè a costodellà propria estì-
mazione, oserei defraudare quella leale fiducia, che per
somma umanità vostra avete sù la mia fè collocata.
frla. Appunto, siccome ho sempre somma onestà, e anirao
sincerillimo nella persona vostra ravvisato, così giudi-
cherei farvi torto apertamente , se altri, fuori di voi,
eletto aveisi , cui le più rilevanti mie deterininazioni
commettere, ed affìdare. A voi non è ignoto certo mio
genio, nudrito fin dagli anni più teneri, alla Pittura.
Il mio Genitore, come sapete, era uno di quegli Uomi-
ni, i quali ad altro non pensano, che ad un certo in-
grandimento delle Famiglie. Avendo già egli di me for-
mato nella sua idea o un Ippocrate, o uh Bartolo, pa-
rca sdegnaste innestare aila sua Prosapia un dipintore,
qiusi la Pittura foste impiego vile, ed abbietto : ma io
ho sempre dalla mia mente rigettati simili vani pensieri,
giudicando quell’ onorata occupazione all’ Uomo dover-
fì, cui par lo inviti la natura, corredandolo di tutte le
necessarie disposizioni, massimamente perchè si tratta di
un’ Arte, corae questa, la quale poi in fine io reputo
capace d’ illustrare qualunque persona.
Sarpi. Egli è infallibile, che, se si secondastero i genj na«
turali di ctascuno a quelle Scienze , alle quali egli inclina,
siccome raolti in ogni tempo ne appresta la Natura ia_
tutte le arti, cost scarso non sarebbe il numero degli Uo-
mini eccellenti in ogni professione ; e però non possso se
non commeudare questa si bella massima, che avete : e
tratcandosi in voi di una ottima inclinazione alla Pittu-
ra, vi confesso il vero, sempre ho riguardato con estre-
mo dispiacere l’ involontario vostro impiego ad altri stu-
,dj : lo chs però sapendo essere volere del Genitor vo-
Hro, ho giudicato ottimo consiglio dissìmularne sempre la
pena, ed il rammarico.
'ia. At favellar vostro ben m’ avveggo esservi ignota Ia__
àorcs cli mio Padre da qualche tempo accaduta, quan-.