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https://doi.org/10.11588/diglit.27076#0039
D 1 Jl L 0 G e I L JI
non vi fosse di pericoloso, il solo mutare all’ occh/'o
]a fìtuàzione, fà variare li contorni, e le ombre anch’
esse, e i lumi; onde è necessario in primo luogo d’ in-
tender bene la vcduta, notarla, e mantenerla sempre
uguale . Nell’ ombre poi, e nei lumi osservate per mi-
nuto Ia dovuta degradazione dolcemente passando da mag^
giori a minori, collocandoli a suo luogo, distinguendo
bene metodicamente qual sia di loro il principale , e per in-
tendere gli sbattimenti di una parte sopra 1’ altra, enel-
le parti ombrate i necessarj rissessG, i quali natural-
mente provengono da i piani,o dai corpi circostanti nel
modello, di cui vi servire, cbe col riverbero del loro
lume cagionano : dal che ne riesce tutta la forza del Ri-
lievo. L’ Ottica poi temrinerà d’ insegnarvi il vero mo-
do di collocarli ciascuno al suo luogo, e il più, e il
meno con tutta la naturalezza. E’ bensì vero che
trattandosi delle Statue, che per lo più sono di gesso,
d marmo, o di metallo, non consiglierei alcnno le non
a semplicemente contornarle, cjuando non abbiasi presa
in prima una maniera di ombrare, e rilevare, che fìa
tenera, e carnosa; poichè la soverchia arditezza de’ lu-
mi, la crudezza delI’Ombre, e la varietà delle macchie,
formano all’occhio effctti assai diverfì da cjuelli delle ve-
re carnagioni; e il Giovane che non sia molto esperto,
viene porrato dalla sua propria diligenza ad imitarquel-
lo,che vede ; e attaccandosi coll’ attenzione a cjuelle cru-
dezze, benchè non sia difetto dell’Arte, ma della mate-
ria, che non è atta a ricevere certi rissessi, e certe om-
bre tenere, che nella carne si scorgono, perciò cade fa-
cilmente in fare secco, e duro, che da Pittori vienedet-
to Statuìno. La sola Cera è, cjuella che fino a noflr’
tempi rende i lumi, e 1’ ombre al naturale. v
Cla. mì nesce nuovo cjuello, che detto mi avete, p erc“ c
vedo tutti li Giovani, che disegnano li Rilievij orn-
® reggiare i loro disegni, ed i Madìrì 1 oro lo accordano.
non vi fosse di pericoloso, il solo mutare all’ occh/'o
]a fìtuàzione, fà variare li contorni, e le ombre anch’
esse, e i lumi; onde è necessario in primo luogo d’ in-
tender bene la vcduta, notarla, e mantenerla sempre
uguale . Nell’ ombre poi, e nei lumi osservate per mi-
nuto Ia dovuta degradazione dolcemente passando da mag^
giori a minori, collocandoli a suo luogo, distinguendo
bene metodicamente qual sia di loro il principale , e per in-
tendere gli sbattimenti di una parte sopra 1’ altra, enel-
le parti ombrate i necessarj rissessG, i quali natural-
mente provengono da i piani,o dai corpi circostanti nel
modello, di cui vi servire, cbe col riverbero del loro
lume cagionano : dal che ne riesce tutta la forza del Ri-
lievo. L’ Ottica poi temrinerà d’ insegnarvi il vero mo-
do di collocarli ciascuno al suo luogo, e il più, e il
meno con tutta la naturalezza. E’ bensì vero che
trattandosi delle Statue, che per lo più sono di gesso,
d marmo, o di metallo, non consiglierei alcnno le non
a semplicemente contornarle, cjuando non abbiasi presa
in prima una maniera di ombrare, e rilevare, che fìa
tenera, e carnosa; poichè la soverchia arditezza de’ lu-
mi, la crudezza delI’Ombre, e la varietà delle macchie,
formano all’occhio effctti assai diverfì da cjuelli delle ve-
re carnagioni; e il Giovane che non sia molto esperto,
viene porrato dalla sua propria diligenza ad imitarquel-
lo,che vede ; e attaccandosi coll’ attenzione a cjuelle cru-
dezze, benchè non sia difetto dell’Arte, ma della mate-
ria, che non è atta a ricevere certi rissessi, e certe om-
bre tenere, che nella carne si scorgono, perciò cade fa-
cilmente in fare secco, e duro, che da Pittori vienedet-
to Statuìno. La sola Cera è, cjuella che fino a noflr’
tempi rende i lumi, e 1’ ombre al naturale. v
Cla. mì nesce nuovo cjuello, che detto mi avete, p erc“ c
vedo tutti li Giovani, che disegnano li Rilievij orn-
® reggiare i loro disegni, ed i Madìrì 1 oro lo accordano.