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Pistolesi, Erasmo; Guerra, Camillo [Ill.]
Il Vaticano (Band 8) — Rom, 1838

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https://doi.org/10.11588/diglit.8399#0009
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JL ORNO a dire di Raffaele e de' suoi allievi , poiché m' occorre parlare del se-
condo loggiato , se non flel tutto dipinto, almeno diretto da quelP esimio pittore.
Non posso a meno di ricordare alcune cose dette , allorché tenni proposito del
primo de' loggiati. Paolo II avanti di dar principio al suo palazzo e chiesa annessa
di san Marco, al quale effetto venne in Roma Guglielmo da Majano architet-
to Fiorentino , fece per opera del medesimo 1' anno 14G5 fabbricare un vasto
loggiato nel gran cortile verso la vaticana Basilica , e nel luogo stesso , dove ora
l' attuale si scorge. Di tale edilìzio presentemente non ritrovasi alcun vestigio, poiché
Giulio II avendo commesso a Bramante Lazzari architetto , che in que' di era
impiegato nella nuova fabbrica del maggior tempio, acciò con più vasta idea delle vec-
chie logge ne formasse miglior disegno, fu tutto eseguito con la maggiore sollecitudine.
Mentre 1' opera con ottima simmetria incamminavasi , la morte ne tolse all' uno
ed all' altro il felice proseguimento ; e venuto a stare sul trono di san Pietro , Leo-
ne X, ne allogò 1' autorevole ingerenza a Raffaello da Urbino, per ridurre a per-
fezione 1' edefizio delle medesime, quanto alla maniera di ornarle di stucchi e pit-
ture -, fu tosto eseguito.

Delle antiche logge , di cui non vedesi vestigio alcuno, cosi parla il Vasari :
Guglielmo da Majano fu chiamato a Roma dal Signor Antonio Rosselo aretino,
segretario di papa Paolo II al servizio di quel pontefice, dove, andato , gli or-
dino nel primo cortile del palazzo di san Pietro le logge di travertino con tre
 
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