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Pistolesi, Erasmo; Guerra, Camillo [Ill.]
Il Vaticano (Band 8) — Rom, 1838

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https://doi.org/10.11588/diglit.8399#0206
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118 IL VATICANO

istipiti ed architrave di marmo greco, lavorati secondo il modello di Michelangelo
Buonarroti, con fregio del medesimo marmo intagliato con un tondo per parte, con
dentro un albero con festoni e cornice a ovoli, fusaroli, dentelli dorati, sostenuto da
due mensole una per parte a scaglie.

La Cappella è di figura quadrilunga avendo palmi 61 di larghezza e 183 cir-
ca di lunghezza. È divisa in due spartimenti , il minore che dalla porta alla ba-
laustrata di marmo si estende serve per i laici ; il maggiore che contiene due parti
di più del primo , chiamata presbiterio , all' uso delle cappelle pontificie , alla ce-
lebrazione de divini offici , ed in tempo del conclave allo scrutinio per la ele-
zione del nuovo pontefice è destinato. La medesima viene ricoperta da volta a bot-
te , fiancheggiata ne' suoi posamenti da sei lunette per parte , due superiori e due
inferiori, arricchita tutta di preziosissime pitture a fresco ; celebre produzione del
pennello del Buonarroti fu questa , imperocché tutto di per sè e senz' ajuto di ve-
runo, neppure di chi gli preparasse i colori , in soli venti mesi cosi adornolla. Dal
posamento dunque de' peducci delle predette lunette fin quasi ad un terzo dell'ar-
co della volta fingesi come un muro piano, tirando sù a quel termine alcuni fin-
ti zoccoli e pilastri di marmo, che sporgono in fuori sopra d' un piano sostenuto
da alcune mensole con altri pilastrelli sopra il medesimo piano , dove seduti mi-
ransi profeti e sibille. Su gli anzidetti zoccoli sono effigiati alcuni nudi fanciullet-
ti in varie attitudini , i quali a ghisa di termini ne sostengono la sovrimposta
cornice , che ricorre per tutto all' intorno. Sopra la cornice ed a piombo dei pila-
stri sottoposti vedonsi formati alcuni archi scorniciati, i quali intersecano la mede-
sima volta e la dividono in nove spazi irregolari, cioè in un grande e in uno mino-
re. In questo sonovi due finte listarelle di marmo che traversano il vano , nel cui
mezzo esistono dipinti alcuni medaglioni.

Il tema delle pitture della Sistina fu di ripartirvi alcune storie del nuovo te-
stamento appartenenti alla vita di Gesù Cristo , ed altre del vecchio ; de' fatti di
Mose per esprimere il confronto tra esso e il Signore , siccome tra la figura e il
figurato. E perchè la Toscana in quell' epoca , e la città di Firenze in ispecie ,
fioriva di egregi maestri in pittura, ed in ogni arte di buon disegno sopra qualsi-
*ia altra città d'Italia , e forse anche di là dai monti , il papa chiamò dalla To-
scana a Roma per questo lavoro alquanti professori più rinomati, de' quali in ad-
ditare le opere verremo notando i nomi e le condizioni.

Ma prima di cominciare questa descrizione e noverare i quadri esistenti, sarà pre-
gio dell' opera avvertire i leggitori, che nella grande facciata , avanti che si fosse
dipinto 1 universale Giudizio per mano del Buonarroti , quel vasto sito era stato
dipinto nel mezzo , come per tavola o quadro d' altare , da Pietro Perugino con
la storia dell" Assunzione di Maria Vergine al cielo. Quivi nella parte inferiore
 
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