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Pistolesi, Erasmo; Guerra, Camillo [Ill.]
Il Vaticano (Band 8) — Rom, 1838

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https://doi.org/10.11588/diglit.8399#0302
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descrìtto kd illustrato 157

Lile è Ja figura, perciocché ne' siti della volta , e per forza di grandi lumi e di
ombre , il torso che scorcia in dentro è nella parte la più vicina all' occhio, e le
gambe che sporgono in fuori sono nella parte più lontana. Neil' ultima lunetta a
destra il pittor Fiorentino effigiò una donna con putto, Tavola CXXXII. Non può
essere più naturale 1' azione di essa in obbligare il putto a tenersi sulla destra.
Il capo della vecchia ha un nuovo genere di copertura, è snella nella persona , e
le inferiori estremità sembrano alquanto lunghette. Avvolto nelle sue vesti succede
un vecchio , che impensierito tiene 1' indice della destra a traverso la bocca. Se
gli si avesse d' assegnar difetto , sembra aver quello dell'antecedente figura, Tavo-
la CXXXIII. Maggiore interesse delle figure isolate presentano i profeti, e mercè la Tavo-
la CXXXIV esibisco Zaccaria, bello siccome gli altri prodotti e fosse più bello de-
gli altri : l'attitudine sorprende , e siccome ispirato da Dio, sta per profetare. Nel-
l'ultima lunetta a sinistra vi è una donna, che pur commove a vederla, poiché sostie-
ne una scodella : bellissime femminee forme essa conserva ; in chi la riguarda desta
in cuore la compassione, Tavola CXXXV. Precisamente sopra di essa sta posto un
vecchio barbato, Tavola CXXXVI, e Michelangelo in distribuire le figure ebbe ta-
lento di non solo mantenere la simmetria , ma ancora 1' analogia de' personaggi,
per cui nell'opposto lato vedesi altro vecchio, ma con berretto, Tavola CXXXVII.
A tutto aggiungesi un gruppo per le svariate mosse mirabile, ed è la punizione di
Aman , Tavola CXXXVIII, mentre altro vecchio vien dopo a cui non veggonsi le
mani , e ciò per caratterizzarlo dalle altre figure , Tavola CXXXIX \ finalmente
non manca a dire che del serpente di bronzo elevato da Mose, Tavola CXL. Due soli
sono i quadri grandi scelti nelle pareti, cioè Cristo che da le chiavi a san Pietro,
opera di Pietro Perugino, Tavola CXLI_, e quando Cristo chiama all'apostolato Pie-
tro e Andrea , lavoro di Domenico Corradi , detto il Ghirladaio, Tavola CXLII.

Dall'altra parte della Sala regia vi è la cappella fatta costruire da Paolo III,
e perciò detta Paolina ; il Sangallo fu 1' architetto. Vedesi decorata da pilastri co-
rinti , ornata da una volta a stucchi dorati; le pitture da Federico Zuccari furono
fatte per ordine di Gregorio XIII. Ivi fu già la cappella del Sagramento innalzata da
Niccolò V, molto intendente di belle arti , e tutta dipinta dal beato fra Gio. An-
gelo da Fiesole domenicano : fu a bello studio fatto venire in Roma-, vi effigiò al-
cuni fatti della vita del Salvatore. L' altare è decorato da un tabernacolo di cri-
stallo , non ha guari l'istaurato : le due statue in ciascuno de' quattro angoli sono
di Prospero Bresciano, e le pitture a fresco fra i pilastri, che hanno molto sof-
ferto per un incendio accadutovi , rappresentano , la prima a destra le caduta di
Simon Mago , di Federico Zuccari: la più grande in mezzo la crocifissione di san
Pietro del Buonarroti; la terza san Pietro che conferisce il battesimo, del predetto
Zuccari. Il primo quadro incontro, esprime la risurrezione d' un giovane caduto
 
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