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Randoni, Carlo
Degli ornament d'architettura e delle loro simmetrie colle regole teorico-pratiche per ben profilare ogni genere di cornici — Parma, 1813 [Cicognara, 629]

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https://doi.org/10.11588/diglit.26476#0130
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( ìo8 )
PARTE TERZA.

CAP. I.

Se le proporzioni degli Ornamenti
delV Architettura possano essere deterrainate
da ragioni numeriche.
Le grandi differenze 9 clie nei monumenti anticlii si trovano nel
misurare diligentemente le parti essenziali della Travatura e suoi
membri, hanno fatto credere , che le proporzioni Architettoniehe
non si possano prescrivere da ragioni numeriche determinate, ma
che le dimensioni siano solo ordinate dal maggior, o minor gu~
sto delP Architetto . Per questo il Milizia ha francamente asserito^
che le proporzioni nell’ Architettura non possono essere soggette
a veruna delle quattro proporzioni geometrica, aritmetica , ar-
monica, contro-armonica, come nè anco determinate dalle esat~
te commerisurahilità j e le chiama tutte idee vaghegenerali ed
arhitrarie .
Per sostenere questa assoluta proposizione farehbe di mestieri 9 che
la Fisica avesse già dimostrato cogli esperimenti, sotto quali a-
perture d’angolo le immagini, che si dipingono nella retina , dan-
no piacere al senso delìa vista, o quali lo disgustano . Ma sino
ad ora , che io sappia , si sono solo determioate ie grandezze del-
le immagini in proporzione all’ apertura delP angolo, e distanza
dall’oggetto veduto; in eonseguensa solo gli angoli di faciìe di-
stinzione, e non del piacsre . II negare poi, che in alcun modo
i rapporti de’ numeri per le armonie musicali nè punto , nè poeo
siano applicahiìi alle dimensioni Architettoniche, pare tuttavia ar-
 
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