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166 _JOLANTA TALBIERSKA_

e bibliotecarie polacche, anche se delia énorme produzione di disegni del fiorentino da noi sono giunti solo alcuni lavori (Museo
Nazionale di Cracovia e Danzica, Castello Reale di Varsavia). Presso i collezionisti privati polacchi e le collezioni minori hanno
sempre goduto delia maggior popolarità gli oggetti polacchi, che nelle nostre collezioni costituiscono la netta maggioranza.

Il computo esatto àe\Y oeuvre di Stefano delia Bella è impresa difficile, in considerazione del grande numéro di acqueforti, quasi
1000 sicure più 200 attribuite, delie quali parte non è firmata. Il numéro attuale di acquaforti d'autore ammonta a 970, sette copie
secondo le incisioni di altri artisti, 31 lavori eseguiti assieme ad altri artisti, poi ci sono circa 30 incisioni note solo dalle descrizioni
di Jombert e Vesme e circa 140 lavori di altri incisori realizzati seguendo i disegni dell'artista fiorentino. I gruppi tematici maggiori
sono costituiti dai paesaggi, dalla rappresentazione di animali, dalle scène di génère (tra cui acquaforti del tipo capricci, variae
figurae), da frontespizi ed illustrazioni (100 circa), da incisioni ornamentali (100 circa), da terni teatrali ed acquaforti d'occasisone
(tesi, anniversari, funerali, partenze). Più rari i lavori eon tema mitologico о a carattere burlesco e religioso, tra cui scène dell'An-
tico Testamento, mentre rappresentano délie eccezioni le composizioni allegoriche {la Morte, le Stagioni, gli Elementï). Poco più
di una decina di acqueforti (paesaggi a parte) raffigura monumenti antichi.

La prima fase délia produzione di Stefano delia Bella (fino al 1639) comprende gli anni di studio di disegno, grafica e pittura
nelle botteghe florentine (G.B. Fossi, G. Mola, О. Vanni, G.V. Vanni, R. Cantagallina, C. Dandini) ed il soggiorno a Roma grazie
ad una borsa di studio medicea. Fondamentale per la prima formazione dell'artista fu l'attività dei peintre-graveurs autori di
acquaforti (A. Tempesta, B. Buontalenti, R. Cantagallina, G. Parigi, E. Bazzicaluva, J. Callot) e molto importanti ed apprezzati
presso la corte dei Medici. I quaderni di schizzi giovanili conservati del Della Bella contengono riproduzioni di lavori di J. Callot,
A. Durer, H. Holbein, Lucas van Leyden, Guercino, G. Reni (Uffizi, Albertina). L'ambiente culturale e scientifico di Firenze, con
il suo eccellente livello intellettuale, si raccoglieva attorno alla corte ed era plasmato secondo le aspirazioni dei singoli granduchi
de' Medici. I tentativi di Della Bella di entrare nel giro di questa sfera di influenza sono documentati dalle sue più antiche opère
incisorie, che furono legate aile occasioni ufficiali délia corte (Giostra fatta in Firenze, Banchetto Piacevolï). I contatti ufficiali con
Lorenzo de' Medici (mecenate dell'artista fino al 1648) vennero al più tardi stabiliti nel 1629. Su commissione di quest'ultimo negli
anni 1631-1634 Stefano lavorô assieme ad altri artisti al gruppo di pitture per la villa Petraia (E. Borea), mentre altre otto compo-
sizioni che si sono conservate e relative agli anni 1637-1639, „su pietra paesina" di tema mitologico e biblico (S. Bellesi) confer-
mano che l'artista se la cavava molto bene anche con la pittura.

Il soggiorno di Della Bella a Roma (1632/1633-1636) venne interrotto da frequenti viaggi a Firenze. L'ambiente romano,
saturo di artisti, non si intéressé particolarmente a questo disegnatore-acquafortista debuttante, ma gli consenti di allacciare dei
contatti (J. Stella, C. Mellan, F. Collignon, P.-J. Mariette). In questo periodo prévale decisamente la produzione di disegni, che
l'artista ebbe modo di utilizzare anche in seguito. La più importante acquaforte del periodo fu L'entrata a Roma di Jerzy Osso-
liński (1633), a cui si lega una rilevante serie di disegni. I contatti di Stefano delia Bella con l'Ossolinœki dovevano essere stretti,
il che pare confermato non solo dai disegni che ritraggono il cancelliere, ma anche il quadro del Castello Reale del Wawel di
Cracovia, che raffigura la sua entrata a Roma. Quest'opera viene classificata corne anonima, ma richiede senz'altro ulteriori studi
e la si puô, corne ipotesi di partenza, collegare al Della Bella. Che l'artista si stesse preparando alla realizzazione di una versione
pittorica dell'ingresso, puô essere confermato dall'énorme numéro di studi e di schizzi conservati, alcuni dei quali presentano
l'évidente forma del modello.

Il frutto di questi anni giovanili fu una solida preparazione nella pittura, nella grafica e nel disegno. La produzione di questo
periodo comprende più di una decina di quadri ad olio e tempera, oltre 60 acqueforti (d'occasione, religiose, frontespizi, illustra-
zioni, emblemi, ritratti) e centinaia di disegni (vedute di città, monumenti antichi, paesaggi, studi di costumi, celebrazioni e parate
schizzate dal vivo). Nell'acquaforte l'artista si serviva sia delia morsura singola che di quella di prova, disponendo abilmente le
gradazioni del nero e del grigio, corne pure la luce e l'ombra. Nel primo periodo a dominare erano i tratti semplici, rigidi e piuttosto
larghi, eseguiti con vernice dura con Г ago metaliico échoppe.

Il soggiorno di Stefano delia Bella a Parigi (1639-1648), inframezzato da numerosi viaggi (Vicino Oriente, Olanda, Firenze)
fu il perido più fecondo. Frequentissimi i contatti con i milgiori editori e graf ici francesi e le commesse dei cardinali Richelieu e
del suo successore Mazzarino o delia reggente Anna d'Austria. Non cessavano per questo i contatti con Firenze. La fulminea
assimilazione del Della Bella nell'ambiente degli incisori parigini ed il prestigio professionale del fiorentino sono testimoniati dal
fatto che il suo nome si trova tra i firmatari dei documenti di protesta contro la creazione di una corporazione di incisori e contro
la tassazione délie opère di grafica.

La morte di Richelieu e l'elezione di Mazzarino contribuirono a rafforzare la posizione del Della Bella. Nel 1645 egli venne
assunto ufficialmente da Anna d'Austria perché documentasse tutti gli spettacoli che si tenevano sulla scena del Petit Bourbon. La
ricca e variegata produzione di disegni risalente al periodo délia corte parigina si è conservata in un numéro relativamente esiguo
di esemplari (collezione Julienne, P.-J. Mariette, H. Destailleur, manoscritto con i disegni dei fuochi d'artificio).

I contatti artistici di Stefano delia Bella in Francia si concentrarono attorno ai suoi principali editori (P.-J. Mariette, F. Langlois
dit Ciartres, I. Henriet) ed all'ambiente degli incisori e dei peintre-graveurs ad essi legati. Le ampie note del Langlois degli anni
1640-1643, confermano i suoi contatti assai vivi con il Della Bella. Fino all'inizio del 1647 Ciartres pubblicô più di 100 délie
sue acquaforti, per lo più ornamentali e paesaggi (tra cui: Varie figure, Vedute e rovine di Roma, Raccolta di varii capricii,
Raccolta di vasi diversi). Particolarmente stretti furono i legami dell'artista con la famiglia Mariette. Pierre I Mariette, il
primo editore parigino del fiorentino, pubblicô quasi 140 sue acquaforti. Circa 310 lastre di Stefano delia Bella erano in possesso
di questa famiglia (délie fortune congiunte Langlois-Mariette) fino al 1750, anno in cui Pierre-Jean Mariette vendette
l'officina.

Assai significativa nel soggiorno parigino di Stefano delia Bella fu la sua frequentazione del circolo di artisti originari di Nancy
che coltivavano la tradizione di Jacques Callot. Era questo l'effetto tanto di legami personali (la sua amicizia con F. Collignon
e I. Silvestre) quanto di ragioni pratiche, dato che l'abile imitazione délia maniera callotiana portava vantaggi concreti. Fino al 1661
Israël Henriet pubblicô 214 acquaforti di Stefano delia Bella (più che altro paesaggi o soggetti militari). Quanto questi lavori per
Henriet fossero stilizzati è confermato dal fatto che altre incisioni di questo stesso periodo (per es. i Principi del disegno) rivelano
 
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