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TWÓRC ZOŚĆ STEFANA DELLA BELLI (1610 1664)

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una stilistica ed una tecnica differenti. Il tratto è libero, arrotondato verso la fine, diventa più fitto senza uno schéma definito,
è spontaneo e leggero.

In generale i disegni e le incisioni del periodo parigino, fino all'epoca del viaggio in Olanda, presentano assedi e scenę di
battaglia, solennité di corte, spettacoli teatrali e balletti, progetti ornativi. Questi ultimi costituiscono una parte rilevante dell'opera
di Stefano delia Bella e, anche se in forma grafica pochi ne sono stati pubblicati, essi sono di livello eccellente, dimostrano una
fantasia notevole e rifuggono sempre dalle soluzioni banali (Raccolta di varii capricii, Nouvelles inventions..., Raccolta di vasi
diversi). Di particolare importanza per il periodo parigino sono pure le incisioni di paesaggi, basate sui disegni romani degli anni
1633-1636 (Diverses Pajsages, Vedute e rovine di Roma). La tematica animalistica, dominante nel secondo periodo fiorentino,
è présente nelle serie Diversi animali e Teste di animali. Un lavoro impressionante fu la documentazione délia parata d'ingresso
a Parigi di Krzysztof Opaliński, inviato in missione dalla Polonia per stipulare il matrimonio per procura in nome del re Ladislao IV
con Maria Ludovica Gonzaga (1645, blocco del British Muséum).

Il periodo quasi décennale di Stefano delia Bella a Parigi venne interrotto almeno due volte dai viaggi in Vicino Oriente (1644—
1645 ca.) e Olanda (1646 ca.). In entrambe i casi abbiamo dei documenti indiretti e cioè schizzi e acquaforti del viaggio, talmente
precisi che dovettero senz'altro venir eseguiti in situ. Probabilmente nel 1646 Stefano visitô Firenze e forsę Roma, corne documen-
tano i disegni che ritraggono l'arciduca Cosimo de' Medici all'età di 4-5 anni о il ritratto dell'artista eseguito da Francesco Cambi
(Palazzo Pitti) probabilmente a Firenze (1646).

L'artista, sin dall'inizio del suo soggiorno a Parigi venne inviato, prima dal Cardinale Richelieu e poi da Mazzarino, sui luoghi
délie battaglie degli eserciti francesi perché ne fornisse la documentazione. In questo modo ebbe pure la possibilità di partire alla
volta delTOlanda (acquaforte Saint Orner), il che, in considerazione delia complicata situazione politica délia regione, non era
possibile senza lettere di raccomandazione del massimo livello politico. Fu cosi che visitô l'Olanda. Sono soprattutto le innovazioni
tecniche, evidenti dopo la fine del periodo parigino, che provano i suoi diretti contatti con Rembrandt. Tra di esse le acquaforti con
lavaggio, l'introduzione di una vernice molto tenera e un chiaroscuro più marcato. Prima nei disegni e poi nella grafica apparvero
pure insoliti soggetti biblici, ma in generale non è tanto l'aspetto stilistico délie incisioni di Stefano delia Bella, ma quello tecnico,
che testimonia il contatto creativo con l'ambiente dei peintre-graveurs di Amsterdam. Tra gli artisti italiani va segnalato Giovanni
Benedetto Castiglione, creatore délia monotipia e di una vernice molle, il quale cosi corne Rembrandt sottoponeva le lastre a svariati
procedimenti tecnici. Vale la pena sottolineare che Stefano delia Bella ebbe l'occasione di entrare personalmente in contatto con
Castiglione, che fu a Roma nel 1632 e nel 1635, e più tardi nel 1647 e nel 1651 (A. Forlani Tempesti ha già ricordato questi fatti).
Molti studiosi hanno sollevato il problema dell'influenza di Rembrandt sull'opera di Stefano delia Bella e l'hanno scorta nelle
acquaforti dei Plusieurs testes coiffées a la persienne e nei Cavalieri. Se perô nel caso degli artisti olandesi, con il pretesto délia
raffigurazione dei costumi orientali, passavano importanti idee nazionalistiche, per cui la Repubblica olandese veniva identificata
con il popolo eletto, il cosiddetto Nuovo Israele, l'orientamento del Della Bella aveva più che altro basi realistiche. Era questo il
risultato di numerosi viaggi (Vicino Oriente, Egitto) e osservazioni, accompagnati da un incessante opera di disegno, dagli ingressi
delie missoni diplomatiche polacche a Roma e Parigi (percepite dagli europei occidentali corne „orientali" a causa delia loro
cornice, dei loro vestiti, e anche délie autentiche armi indossate), e dei rappresentanti del Vicino Oriente, spesso incontrati nel corso
dei viaggi. In quest'ultimo caso si tratta soprattutto di commercianti turchi, che si potevano incontrare in tutti gli scali marittimi
délie città italiane. Invece nella serie Plusieurs testes..., cosi spesso paragonata aile opère di Rembrandt, si possono rinvenire
evidenti influenze délia pittura fiorentina di Cesare Dandini.

Le acquaforti di Stefano delia Bella, completate con un lavaggio délie lastre o con un disegno costituiscono uno straordinario
gruppo di 52 incisioni (scène religiose, soggetti antichi, giocattoli per bambini, paesaggi con gruppi di marinai, generi tipici e
orientali, teste di animali, frontespizi). Gli esperimenti tecnici tentati in esse intendevano ottenere un effetto di disegno al chiaro-
scuro neU'impressione grafica. Erano lavori che risultavano dalla ricerca di nuove soluzioni tecniche e stilistiche effettuata negli
anni 1648-1654 e dal tentativo di assimilare le esperienze dei peintre-graveurs italiani ed olandesi, specialmente di Rembrandt e
Castiglione. E' difficile datare con precisione questa serie. A parte un unico caso - un'acquaforte delia serie Cavalieri (V. 270) -
che riporta la data del 1648, nessuna délie lastre è stata munita di cronogramma. La maggioranza degli autori che si sono occupati
dell'opera di Stefano delia Bella, colloca questi lavori in un periodo molto tardo délia sua produzione, cosa che non sembra corretta.
Il delia Bella effettuô i suoi esperimenti di lavaggio délie lastre dopo il ritorno dall'Olanda, ancora prima di lasciare la Francia nella
seconda metà del 1648 (serie dei Cavalieri, strettamente legata ai disegni di documentazione dell'entrata di Krzysztof Opaliński per
Parigi nel 1645). Interessanti in questo contesto appaiono i risultati degli studi sulla carta, sulla quale vennero riprodotte le acqua-
forti con lavaggio intensive Essi indicano, sulla base délie filigrane identificate, che si tratta di carte veneziane e florentine.

Il periodo dalla partenza da Venezia fino alla morte del Della Bella, nonostante alcuni probierni passeggeri, fu contrassegnato
da numerosi eventi di diversa natura e da viaggi, ma fu anche fecondo artisticamente. Nell'agosto del 1648 mori Lorenzo de'
Medici, mentre a Parigi scoppiava la Fronda. Di fronte a queste circostanze l'artista dovette lasciare la Francia, ma la situazione
personale e quella politica non eran certo favorevoli al ritorno. Se mai esso fu preso in considerazione, la rimozione di Mazzarino
nel 1651 dovette risolvere la questione in modo definitivo. Le numerose acquaforti dell'ultimo periodo di attività, riportanti indi-
rizzi di editori francesi, e la corrispondenza conservata confermano perô che Stefano delia Bella non interruppe mai i contatti
professionali e personali con l'ambiente parigino.

Probabilmente non molto tempo dopo la partenza da Parigi Stefano delia Bella visitô Venezia (vedute délia città, impressione
di aquaforti degli anni 1648-1651 su carte veneziane, la serie Livre pour apprendre à dessiner, dedicato al sig. Malier, figlio del
signor de la Houssaye, consigliere di stato e ambasciatore reale a Venezia). Nel 1650 l'artista era già a Firenze, dove divenne presto
insegnante di disegno del piccolo granduca Cosimo. Il laboratorio dell'artista si trovava a Palazzo Pitti. Negli anni '50 Stefano délia
Bella fu in alcune occasioni a Roma. Le frequenti visite si spiegano con la presenza dei suoi nuovi mecenati, il granduca Mattia
e Giovan Carlo de' Medici. L'ultimo viaggio a Roma ebbe luogo con ogni probabilità nel 1661, in occasione délie celebrazioni
legate ai funerali per il cardinal Mazzarino (l'acquaforte scoperta da PD. Massar, che raffigura la cappella romana di Mazzarino.
sottoscritta con SDBella).
 
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