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Ripa, Cesare; Facio, Lepido [Bearb.]
Iconologia Overo Descrittione Di Diverse Imagini cauate dall'antichità, & di propria inuentione — In Roma: Appresso Lepido Facij, 1603

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https://doi.org/10.11588/diglit.3396#0320
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DI CESARE Ripa «**
sfoscssione, la ruuidezza della corda, inoltra la dimoriti della materia.
La canape per terra mostra, che non solo è orfitio della logica fare il no
do delle corde fatte,ma quelle medesime corde ancora prouedere conl'ar
te sua propria Temendoli d'alcuni principi) della natura, & insognando di
conoseere i nomi le propositioni,& ogni altra parte oueroissxomento del-
la dimoitratione il luo vero, & reale iitromento.
Logica.
Glouane pallida con capelli intricati,è spar/ì di conucneuole lunghez
zamella mano delira tiene vn mazzo di sìori,con vn motto scpra_j,
che dichi rerum, &sdsum, & nella sinistra vn serpente.
Questa donna e pallida perche il molto vigliarci il grande studio,chc
intorno ad ella è necessario, e ordinariamente cagione di pallidezza, Se
indispositione della vita_,.
I capelli intrigati,& spar/ì dimostrano,che l'hiiomo ilquale attende al-
la speculatione delle cole intelligibili/uole ogni altra cola lasciar dapar-
te^ dimenticarli della custodia del corpo.
I fiori son scgnojche per industria di questa professione si vede il vero
apparire, & il falso rimanere oppresso, come per opra della natura, dal-
l'herba naseono i fiori, che poi la ricoprono.
II serpente c'insegna la prudenti» ncccssarijssima à profelsione,come à
tutte l'altre non s'affaticando in altro ,Thumana industria, che in distin-
guere il vero dal iàlso,& secondo quella distintione sapcr poi operare con.
proportionata conformità al vero conoseiuto, & amato. Scuópre ancora
il serpente,che la logica è stimata velcnosa materia , & Jnaccessibile à chi
non ha grande ingegno,& è amara d chi la gusta,& morde, & vecide quel-
li che con temerità le lì oppongono.
LOTiG^TilMIT^i,
VN A matrona assai attempata,à sedere sopra d'un sasso, con l'occhi
verso il cielo, con le braccia aperte, & mani alzate^.
La longanimità, è annouerata dall'Apostolo al cap. 4. de' Calati tra li
dodici frutti dello Spirito santo,& S.Tomaso nella z.i.q. 13 6. art.5. è vna
vhtù mediante la quale la persona lià in animo d'arriuare à qualche cosa
assai ben discosta,ancorclie ci andassiogni longo tempo.Et S.Ansclmo l'o-
lia il detto e.5.à Calati, dicela longanimità elscre vna longhezza d'ani-
mo , che tollera patientementc le cose contrarie, & che Iti longo tempo
Spettando li premi; eterni, & sé ben parcelle sìa l'istcssa virtù, che la pa-
'■'entiajtutta via sono differenti tra loro, perche come dicano li Illùderti
^uttori,& Dionisio Ccrtosino sopra l'istesiò cap. j.à Calati lalopgànxmi-
*vt accompagnata dalla speranza , che fa che Iti amo assettando sino al-
*fìne li beni promessici da Dio Nolìro Signore, & però questa virtù pare
T 4- che
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