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Ripa, Cesare
Iconologia Di Cesare Ripa Pervgino Cav.re De S.ti Mavritio, E Lazzaro: Nella Qvale Si Descrivono Diverse Imagini di Virtù, Vitij, Affetti, Passioni humane, Arti, Discipline, Humori, Elementi, Corpi Celesti, Prouincie d'Italia, Fiumi, Tutte le parti del Mondo, ed altre infinite materie ; Opera Vtile Ad Oratori, Predicatori, Poeti, Pittori, Scvltori, Disegnatori, e ad o (Band 1) — Siena, 1613 [Cicognara, 4741]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3233#0004
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LO STAMPATORE
A* LETTORI.
VA K DO l'A utore della preserite Opera fu qui
in Fiorenza , si dolse meco vn giorno, che da gli
Stampatori di Roma gli forte (lata lacerata, tra-
seorrendo essìla (lampa senza Correttore, e mi
seoprì l'animo suo di volerla far ristampare con
aggiunta di dugentolmagini da lui dimiouo in-
dentate con diseorsi molto copiosi , a fine cheriuseisse maggiore,c
più douitiosa. Sapendo io la fama dell'operaie vedendo sì ampio
accreseimento j presi già quattro anni sono l'opera lopra di me, e
diedi principio a Jstamparla,ma per varij miei impedimenti nonho
potuto prima, che hora spedirla^ anzi per isbrigaria più torto, vna
partene mandai alla Stampa di Siena. Mentre cheiìstaua quali
circa il fine, viddi comparire va' Iconologia vseita del 1611. dalia
flamparia del Pasquati di Padoua -, nella quale sappiasi, che non è
accreseiuta cosa alcuna, ancorché nella Dedicatoria dica lo Stam-
patore, che per consigli© di Persona dotta si mise a ristampare il
presente volume con.aggiunte,& miglioramenti tali, che si può
dir più torto nuouo , che rinouato. Morto da tali parole crederti,
che qualche nobile intelletto l'hauesse veramente accreseiuto, at-
tesoche si vedono molti ingegni essersi facilmente solleuati ad ac-
creseere opere disposte,-comc questa,per gradi elementari ; ciò ap-
pariseenellePolianthee, ne'Thesori, ed in altre opere sirnilipiu
volte accreseiute . Laonde volsi.confrontare il sudetto volume di
Padoua con quello di Roma per veder l'accrescimento, nevi tro-
uai aggiunto pure vn iota . Trouaì si bene mancanti il Proemio,
che certo tralalsar non si doueua, percioche in quello l'Autore
scuopre il suo final disegno, e diseorre circa le forme delle Imagì-
ne fondatamente , ed è come vn diseorso in genere d'imagini, il
quale è necessario, che si metta auanti le sue spetie. Ogni Autore
per l'ordinario prepone il suo Proemio, l'Oratore ad Attico dice,
che in ciasehedun libro vsaua Proemij, Plinio nel 3 7.libro fa altret-
tanti proemij ; Quante volte è slato rillampato Plinio, non si sono
mai gettati via li Proemij} in somma non è bene desraudar l'opera
7 2- del
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