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'ìi tele hà iì Tebro, che non hà lombrichi :
E san più Quadri certi Capi insani
Che non fece Agatarco à i tempi antichi :
Onde dissero alcuni Oltramontani,
Che di tré cose è l’abbondanza in Roma ,
Di Quadri, di Speranze, e Baciamani.
Escon dal Lazio le Pitture à Toma :
E tanta de Pittori è la Temenza,
Che infettato ne retta ogn’ldioma :
Non conoscono studio, ò diligenza ,
E in Roma nondimen quelti Cotali
Sono i Pittori della Sapienza.
Altri (Indiano à far solo Animali,
E senza rimirarli entro à gli specchi,
Si ritraggono giudi, e naturali,
barche dietro al Bassan ciascuno invecchi,
Rozzo Pittor di Pecore, e Cavalle,
E Eusranore,ed Alberto han negl’orecchi.
E son le Scole lor le Mandre, e Stalle ,
£ consumano in far, l’etadi intiere,
Biscie, Rospi, Lucertole, e Farfalle 5
E quelle Bestie fan sì viue, e fiere ,
Che frà i Quadri, e i Pittor si retta in sorfe
Quai sian le Bestie finte, e quai le vere.
Vi è poi tal’un, che col pennel trascorse
A dipinger Faldoni, e Guitterie ,
E Facchini, e Monelli, e Tagliaborse,
V ignate, Carri, Calcare, Osterie,
Stuolo d’Imbriaconi, e Genti ghiotte,
Tignosi, Tabaccati, e Barberie :
Nigregnacche, Bracon, Trentapagnotte:
Chi si cerca Pidocchbechi si gratta :
E chi vende à i Baron le Pera cotte.
Un, che piscia, vn, che caca un, che alla gatta
Vende la Trippa; Gimignan, che Tuona ;
Chi ratoppaun beccai, chi la ciabatta ;
G j Nè
'ìi tele hà iì Tebro, che non hà lombrichi :
E san più Quadri certi Capi insani
Che non fece Agatarco à i tempi antichi :
Onde dissero alcuni Oltramontani,
Che di tré cose è l’abbondanza in Roma ,
Di Quadri, di Speranze, e Baciamani.
Escon dal Lazio le Pitture à Toma :
E tanta de Pittori è la Temenza,
Che infettato ne retta ogn’ldioma :
Non conoscono studio, ò diligenza ,
E in Roma nondimen quelti Cotali
Sono i Pittori della Sapienza.
Altri (Indiano à far solo Animali,
E senza rimirarli entro à gli specchi,
Si ritraggono giudi, e naturali,
barche dietro al Bassan ciascuno invecchi,
Rozzo Pittor di Pecore, e Cavalle,
E Eusranore,ed Alberto han negl’orecchi.
E son le Scole lor le Mandre, e Stalle ,
£ consumano in far, l’etadi intiere,
Biscie, Rospi, Lucertole, e Farfalle 5
E quelle Bestie fan sì viue, e fiere ,
Che frà i Quadri, e i Pittor si retta in sorfe
Quai sian le Bestie finte, e quai le vere.
Vi è poi tal’un, che col pennel trascorse
A dipinger Faldoni, e Guitterie ,
E Facchini, e Monelli, e Tagliaborse,
V ignate, Carri, Calcare, Osterie,
Stuolo d’Imbriaconi, e Genti ghiotte,
Tignosi, Tabaccati, e Barberie :
Nigregnacche, Bracon, Trentapagnotte:
Chi si cerca Pidocchbechi si gratta :
E chi vende à i Baron le Pera cotte.
Un, che piscia, vn, che caca un, che alla gatta
Vende la Trippa; Gimignan, che Tuona ;
Chi ratoppaun beccai, chi la ciabatta ;
G j Nè