Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Rosa, Salvatore
Satire — Amsterdam, [1695] [Cicognara, 1038]

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.27075#0084
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
(Si) „ .
Crede dal Campo ognun tornar Campione j
Mentre in seguir la Deità Candea
Insin Bartolomeo die nel C..
E di folle albagia pregna l’Idea
Lascia i Penati suoi, l’antiche tresche,
La tonacata ambizion plebea :
Quali le Guerre siati Scherme 6 Moresche,
Ed al colpo fatai di morte acerba
Vi voglia la Chiarata d’oua fresche :
Oh mercenario ardir, mente superba !
Far, che falce.di Morte in mezzo all’armi
Mieta alle voglie altrui sua vita in erba:
Han più senso di voi le rupi, e i marmi ,
Infami Gladiatori • arde la Guerra
Da gl’Arabi per voi sino à i Biarmi}
Per te gente vena! più non si serra
Di Giano il Tempio e le vollr’ire,e falli
Portan gli sdegni lor sin dou’è terra .•
Tu folli Ambizion, chedisegnalli
Le Torri , i Folli, i muri, e gl’ArsenaIi0
E à gl’Uliuij Ciprelli empia innelìalli,
E dietto Ordigni bellici, e serali,
Cerca la morte, patimenti, e ambasce :
Come se per morir mancalse mali
E pu r noto è ad ognun sin dalle fasce
Che pochi ne ritornano al Paese :
Che alla Guerra fi muore , e non si nasce.
D’onde tanta impietade in voi s’apprese :
Non osseruar ragion , legge , nè Fè >
E incrudelir contro , chi mai u’offese ;
Nò , che maggior pazzia fra noi non u’è :
Per gl’interessi altrui , l’altrui chimere
Gite à morir , senza saper perchè :
E pur si chiama azzion da Cavaliere
Chi l'angue, Anima , e Fè dia per bajocchs ,
E vinca l’huom di ferità le Fere.

Che
 
Annotationen