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Rosellini, Ippolito
I monumenti dell'Egitto e della Nubia (Band 2,1): Monumenti civili — Pisa, 1834

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https://doi.org/10.11588/diglit.4731#0069
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Verso il mezzogiorno. Delle quali tre contigue di-
stinguonsi per ampie ed eleganti porte, sebbene
non precedute da portico, e non abbellite di orna-
menti d'alcuna sorte. Quella cbe sta in mezzo è
d'ampiezza minore delle due laterali; ed a queste
si entra per due interne porte della tomba media,
in modo cbe le tre tombe l'una coli'altra comuni-
cano; ma queste porte sono manifestamente opera
posteriore, poiché interrompono e mozzano le pit-
ture delle pareti ove furono aperte . Ond' è che
queste tre camere, alle quali corrispondono altret-
tante porte esterne, debbono considerarsi come tre
tombe diverse. Diverse infatti sono le persone alle
quali appartennero. Non parlerò di quella di mez-
zo, le pareti della quale sono ben squadrate e polite,
ma prive di pitture. La sua sinistra, che si trova la
prima, venendo dalle tombe di Nevothph e di Ame-
nemhé, offre un singolarissimo aspetto di forme
architettoniche. La camera è lunga quarantotto
piedi parigini, e larga trentacinque. Sorgono dalla
metà verso il fondo due ordini di tre colonne cia-
scuno, le quali appoggiano due architravi, e po-
sano sopra basi rotonde di straordinaria larghez-
za e di piccola elevazione dal suolo. Il cielo della ca-
mera non è piano, ma incavato a due archi di gran-
dissimo cerchio, e perciò di leggierissima curvatu-
ra, i quali, incontrandosi nel mezzo, formano una
specie di tetto a volta, come gli architetti dicono,
sul sesto acuto. La stessa muraglia del fondo della
 
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